Rondelli (“L’Ortica”): “Il nostro impegno per creare sempre più contesti inclusivi”

L'intervista di Interris.it a Fabrizia Rondelli, presidente de "L'Ortica", in merito alle attività estive messe in campo dall'associazione

I laboratori di giardinaggio (© Associazione ‘L’Ortica’)

Una società più inclusiva e solidale è certamente più pronta ad accogliere le persone con disabilità, ma è anche una società migliore per ognuno di noi. È però necessario promuovere cambiamenti positivi, valorizzare la comunità locale nelle potenzialità solidaristiche, favorire la costruzione di un tessuto sociale più partecipato e corresponsabile. Ciò può essere fatto, anche e soprattutto, attraverso una maggiore conoscenza delle diverse fragilità che lambiscono la nostra società.

L’azione de “L’Ortica”

L’associazione “L’Ortica, nata nel 2010 in Lombardia, ha l’obiettivo di creare una maggiore diffusione della conoscenza delle problematiche legate all’autismo e soprattutto la possibilità di partecipare a diverse iniziative condivise per incentivare l’inclusione e aiutare le famiglie di caregiver. Interris.it, in merito a questa esperienza e alle azioni introdotte nel corso dell’estate, ha intervistato Fabrizia Rondelli, presidente dell’associazione, madre caregiver e educatrice.

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© Peter Burdon su Unsplash

L’intervista

Quali sono le attività che state svolgendo in questo periodo estivo?

“In questo periodo ci siamo trasferiti nella nostra cascina dell’Oltrepò pavese, acquistata per fare delle attività di vacanza, di emancipazione dalla famiglia e per il ‘Dopo di Noi’. La cascina si trova nelle vicinanze di Voghera e qui svolgiamo tutte le attività che, solitamente, realizziamo nella sede dell’associazione. La differenza è costituita dal fatto che, il nostro focus qui, è maggiormente incentrato sull’ambito alimentare. Facciamo la trasformazione delle marmellate, prepariamo pizze e ci prendiamo cura dell’orto. Il contesto è molto campagnolo ed agreste, permettendoci di gustare quello che produciamo. Saremo qui per tutto il mese di agosto e, le altre attività in associazione, al momento, sono sospese.”

In questo frangente, la vostra realtà associativa, ha tradotto un libro sul tema dell’autismo. In che modo, chi lo desidera può acquistarlo? In quali attività verranno impiegati i fondi raccolti?

“Noi siamo editori e traduttori del libro intitolato ‘Autismo: Diventare un genitore professionista. Esplorando il mondo sensoriale dell’autismo’, scritto dalla dott.ssa Olga Bogdashina. Ci è stato messo a disposizione da lei che ha creato una specifica collana di testi sul tema rivolta ai genitori. L’obiettivo è quello di dare informazioni e competenze alle mamme e ai papà, al fine di gestire al meglio i propri figli con autismo dal punto di vista sensoriale. In altre parole, considerando gli elementi che, in quest’ambito, possono disturbare le persone autistiche. Queste ultime hanno una sensibilità particolare e, in determinati ambienti e con certi stimoli, fanno più fatica a stare bene. La dott.ssa Bogdaschina ha effettuato degli studi approfonditi sul tema e da delle indicazioni per meglio comprendere quali sono i comportamenti da prevenire ed evitare per far sì che, le persone con autismo, stiano bene. La vendita di questo libro ci permette di finanziare i progetti di inclusione che abbiamo in atto, consentendoci di aiutare le famiglie in difficoltà a pagare determinate rette o interventi riabilitativi.”

Quali sono i vostri auspici inclusivi per il futuro?

“In riguardo alla nostra cascina vorremmo dare vita a delle specifiche serate, con cadenza settimanale, in cui le persone autistiche possano lavorare e, gli abitanti del luogo, possano venire qui e sostenere il nostro progetto degustando la pizza insieme a loro. Inoltre, per il futuro, vorremmo creare sempre più contesti inclusivi nei quali, le persone autistiche, possano essere una risorsa e non siano viste solamente per la loro condizione.”