Pio V, il Santo della vittoria dei cristiani sui musulmani a Lepanto

San Pio V Papa nasce a Bosco il 17 gennaio 1504 e muore a Roma il 6 maggio 1572.

Vita

Michele Ghislieri a 14 anni entra nell’ordine dei predicatori, dopo aver lavorato come pastore. Si laurea a Bologna in filosofia e teologia e per sedici anni insegna queste discipline presso l’università di Pavia. La sua vocazione però è la predicazione, che esercita con grande capacità. Dopo essere stato nominato vescovo e cardinale, è eletto Papa anche per l’appoggio di Carlo Borromeo.

E’ soprattutto ricordato perché cerca di attuare i decreti emanati dal Concilio di Trento. Poco dopo l’elezione nomina una commissione privata per indagare sulla vita privata del clero romano. Pubblica il Catechismo Romano, il Breviario e il Messale. Una volta al mese riceve i poveri per ascoltare le loro lamentele sugli abusi ricevuti dai potenti.

Emette decreti contro la bestemmia, la prostituzione, l’usura e il combattimento dei tori. Tenta, però con scarso successo, di contrastare il brigantaggio molto diffuso nello stato pontificio. Viene accusato di “voler trasformare Roma in un monastero”, ma è amato dai romani che conoscono la sua grande bontà con i poveri e il suo grande impegno per il bene comune.

E’ il Santo della vittoria dei cristiani sui musulmani a Lepanto: il Pontefice invoca la Madonna e all’improvviso guarda fisso il cielo e intuisce la vittoria dei cristiani.

Personalità

Ha un carattere forte, autoritario ed intransigente. Lotta con grande decisione contro il protestantesimo. Scomunica Elisabetta I d’Inghilterra per aver fatto uccidere la sorella Maria.

Morte

Muore dopo sei anni di faticoso pontificato. Dieci giorni prima di morire, vuole visitare le sette maggiori chiese di Roma. Il 28 aprile tenta di celebrare la Messa ma non vi riesce. Il 6 maggio 1572, ricevuti gli ultimi sacramenti, muore: ha 68 anni. Tra le sue ultime parole: “Signore aumenta le mie sofferenze, ma anche la mia pazienza”. E’ sepolto nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. 

Tratto dal libro “I santi ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi