La Madonna è “na cosa grande”

Ad un detenuto napoletano ho chiesto: “Che cos’è per te la Madonna?” Lui mi ha risposto: “La Madonna è ‘na cosa grande”. Mi veniva in mente il canto di Domenico Modugno: “Tu si’ ‘na cosa grande”, ma ho capito che in quelle parole c’è tutto l’amore che un figlio vuole per la sua mamma celeste. La Madonna è grande, perché si è fatta piccola, umile, docile e silenziosa. La Madonna è assunta in cielo in anima e in corpo, per indicarci la nostra meta eterna, come scrive san Paolo: “Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!”(Col 3,1-3).

La Madonna ci fa guardare le cose del cielo, non quelle della terra. La Madonna ci conduce per mano al Suo Figlio e a tutti i figli in modo particolare a quelli dispersi e lontani. Immagino la Madonna spesso, non come una statua, la mamma non è di “gesso”: fredda, anaffettiva e ferma, ma dinamica, calorosa e sempre alla ricerca dei figli sofferenti e smarriti.

Padre Pio, innamorato di Maria, scrive: “Dopo l’ascensione di Gesù Cristo al cielo, Maria ardeva continuamente del più vivo desiderio di riunirsi a lui. Senza del suo divin Figliuolo, a lei sembrava di trovarsi nel più duro esilio. Quegli anni in cui dovette stare divisa da lui, furono per lei il più lento e penoso martirio, martirio d’amore che la consumava lentamente”. “L’anima beata di Maria, come colomba cui vengono spezzati i lacci, si disciolse dal suo santo corpo e volò nel seno del suo diletto”. “L’umanità vuole la sua parte. Anche Maria, la Madre di Gesù, sapeva che attraverso la morte di lui si operava la redenzione del genere umano, eppure ella stessa ha pianto e sofferto, e quanto sofferto”. “Maria sia tutta la ragione della tua esistenza e ti guidi a porto sicuro della eterna salute. Essa ti sia di dolce modello ed ispiratrice nella virtù della santa umiltà”. Una delle preghiere più belle della solennità dell’Assunta è propria quella del papa che ha proclamato il dogma, san Pio XII:

Preghiera alla Maria Vergine Assunta in Cielo di Papa Pio XII

O Vergine Immacolata, Madre di Dio e Madre degli uomini.

  1. Noi crediamo con tutto il fervore della nostra fede nella vostra assunzione trionfale in anima e in corpo al cielo, ove siete acclamata Regina da tutti i cori degli Angeli e da tutte le schiere dei Santi; e noi ad essi ci uniamo per lodare e benedire il Signore, che vi ha esaltata sopra tutte le altre pure creature, e per offrirvi l’anelito della nostra devozione e del nostro amore.
  1. Noi sappiamo che il vostro sguardo, che maternamente accarezzava l’umanità umile e sofferente di Gesù in terra, si sazia in cielo alla vista della umanità gloriosa della Sapienza increata, e che la letizia dell’anima vostra nel contemplare faccia a faccia l’adorabile Trinità fa sussultare il vostro cuore di beatificante tenerezza; e noi, poveri peccatori, noi a cui il corpo appesantisce il volo dell’anima, vi supplichiamo di purificare i nostri sensi, affinché apprendiamo, fin da quaggiù, a gustare Iddio, Iddio solo, nell’incanto delle creature.
  1. Noi confidiamo che le vostre pupille misericordiose si abbassino sulle nostre miserie e sulle nostre angosce, sulle nostre lotte e sulle nostre debolezze; che le vostre labbra sorridano alle nostre gioie e alle nostre vittorie; che voi sentiate la voce di Gesù dirvi di ognuno di noi, come già del suo discepolo amato: Ecco il tuo figlio; e noi, che vi invochiamo nostra Madre, noi vi prendiamo, come Giovanni, per guida, forza e consolazione della nostra vita mortale.
  1. Noi abbiamo la vivificante certezza che i vostri occhi, i quali hanno pianto sulla terra irrigata dal sangue di Gesù, si volgono ancora verso questo mondo in preda alle guerre, alle persecuzioni, alla oppressione dei giusti e dei deboli; e noi, fra le tenebre di questa valle di lacrime, attendiamo dal vostro celeste lume e dalla vostra dolce pietà sollievo alle pene dei nostri cuori, alle prove della Chiesa e della nostra Patria.
  1. Noi crediamo infine che nella gloria, ove voi regnate, vestita di sole e coronata di stelle, voi siete; dopo Gesù, la gioia e la letizia di tutti gli Angeli e di tutti i Santi; e noi, da questa terra, ove passiamo pellegrini, confortati dalla fede nella futura risurrezione, guardiamo verso di voi, nostra vita, nostra dolcezza, nostra speranza; attraeteci con la soavità della vostra voce, per mostrarci un giorno, dopo il nostro esilio, Gesù, frutto benedetto del vostro seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.

(Pio XII, Discorsi e Radiomessaggi di Sua Santità Pio XII, XII, Dodicesimo anno di Pontificato, 2 marzo 1950 – 1 marzo 1951, pp. 281-282).