Gottardo di Hidesheim, il santo che resuscitò i morti per poterli confessare

San Gottardo di Hidesheim, vescovo benedettino Reichersdorf (Germania), 960 – Hildesheim (Germania), 5/05/1038. Il padre, modesto contadino, coltiva la terra vicino al monastero di Niederaltaich; i monaci, apprezzando le doti di Gottardo, lo accettano alla scuola del loro monastero, dove riceve una buona istruzione.

Avvenimenti

Diventa monaco benedettino cluniacense. In poco tempo è nominato prima priore e poi abate. Sotto la sua guida il monastero raggiunge una grande fama.

• Gottardo è chiamato dall’imperatore Enrico II a ripristinare l’osservanza benedettina anche in altri monasteri.

• E’ consacrato vescovo di Hildesheim per volere dell’imperatore Enrico II.

• La sua grande passione per l’arte lo porta a far costruire pregevoli monumenti: a lui si devono l’edificazione di ben trenta chiese, l’ampliamento della cattedrale, la fondazione di varie scuole e la costruzione di un ospizio per i poveri.

• E’ molto venerato anche in Svizzera, dove gli viene intitolato uno dei valichi più importanti.

Aneddoti

Riesce a resuscitare alcuni morti per poterli confessare dei loro peccati e quindi permettere loro di morire in pace col Signore.

Spiritualità

Per diciotto anni esercita il suo ministero episcopale con grande impegno e generosità. Molto austero con se stesso, è misericordioso con i peccatori pentiti, generoso con bisognosi e molto vicino ai sofferenti. I suoi sacerdoti cercano di imitare la santità della sua vita.

Morte

Muore serenamente all’età di 78 anni. Mentre i sacerdoti che gli sono intorno stanno recitando Mattutino, Gottardo, dopo essersi sollevato dal letto, entra nella gioia senza fine. Viene sepolto nel duomo di Hildesheim. E’ proclamato santo nel 1131: è il primo bavarese a essere canonizzato.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi