Palù (Aifa): “Vicini alla fine della pandemia. Nessun allarme per carenza farmaci”

Palù (Aifa): "Credo che se superiamo questo inverno senza un aumento dei casi e i ricoveri e rianimazioni negli ospedali sono stabili, potremo stare tranquilli"

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“Credo che se superiamo questo inverno senza un aumento dei casi e i ricoveri e rianimazioni negli ospedali sono stabili, potremo stare tranquilli. Sta all’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) dichiarare la fine della pandemia ma penso che siamo abbastanza vicini. Quanto non è prevedibile, ma sicuramente siamo abbastanza prossimi e l’Italia è ben protetta, come il resto dell’Europa”. Lo ha detto il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù, ospite di Sky TG24 a Buongiorno rispondendo in merito al possibile rischio di future restrizioni per limitare i contagi di Covid-19.

Palù (Aifa): “Su carenza farmaci non c’è allarme reale”

“La carenza è un dato oggettivo, ma l’Italia è un passo avanti rispetto agli altri. Non esiste alcun allarme reale, anche perché c’è copertura fornita da medicinali equivalenti. Occorre comunque migliorare la comunicazione tra medici e farmacisti”. Così il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, a Buongionro su Sky TG24, in merito alla carenza di medicinali rassicurando sullo stato delle scorte:

“Non mi preoccuperei” sottolineando comunque il problema della delocalizzazione che ha portato all’arrivo di materie prime dall’estero. Palù ha quindi riferito che l’Aifa cura una pagina in aggiornamento costante dei farmaci attualmente carenti, che può essere regolarmente visitata da medici, professionisti e farmacisti. Un elenco che ad oggi comprende 3.197 farmaci.

“In realtà – spiega Palù – la maggior parte sono farmaci di cui non c’è più una produzione o non sono più in commercio ma per quasi tutti esiste un equivalente o un’alternativa terapeutica. Del totale, sono 300 quelli un po’ mancanti perché sono farmaci di importazione – ha detto Palù – ma solo 30 di questi sono veramente essenziali perché non trovano un corrispettivo prodotto da un’industria italiana”. Farmaci usati in sale operatorie, ma anche degli antinfiammatori, dei cortisonici, dei miorilassanti e degli antibioptici di cui, chiarisce Palù “abbiamo sempre valide alternative”.

Il ministro della Salute “ha fatto benissimo” a disporre le verifiche. “La gente va in farmacia e non trova i farmaci a cui era abituata, il medico prescrive ancora i vecchi farmaci, c’è stata istanza da parte dei cosiddetti portatori di interesse, il ministro si è preoccupato. E credo che quello che ne uscirà sarà una maggiore informazione”.

Il presidente di Aifa ha poi tenuto a sottolineare l’alta professionalità tra i dirigenti per l’area in particolare della certificazione e dell’ispezione. Inoltre l’Aifa cura il ‘Tavolo tecnico delle indisponibilità’, attivato con l’Istituto superiore di Sanità, il Centro sangue, oltre al ministero e ai rappresentanti delle categorie. “Quindi ci tengo a dire che si tratta forse di una comunicazione non perfetta. Ci vuole un dialogo importante tra medici, farmacisti e associazioni di categoria, e soprattutto i medici che abbiano contezza e siano formati per accedere a queste informazioni che sono costantemente disponibili”, ha concluso Palù.

Fonte: Ansa