I rischi che porta con sé il superamento del Reddito di Cittadinanza

Stop Reddito di Cittadinanza
Foto di Stefan Schweihofer da Pixabay

La recente sospensione del Reddito di Cittadinanza a partire dallo scorso primo agosto, peraltro avvenuta attraverso la discutibile modalità dell’invio di un sms ad oltre 160 famiglie, ha suscitato preoccupazioni notevoli nelle persone che, nei diversi territori d’Italia, vivono una condizione di fragilità economica e sociale a cui, le istituzioni nel loro complesso, devono fare fronte. Inoltre, tra coloro che, con la sospensione di questa misura, versano in ulteriori difficoltà, oltre agli ultracinquantenni senza un lavoro, ci sono anche i ventenni che, durante la pandemia, hanno abbandonato gli studi e fanno parte dei cosiddetti Neet, ovvero di coloro che non studiano e non hanno un’occupazione. Il nostro motivo di inquietudine più grande, allo stato attuale, riguarda proprio chi non ha i requisiti per percepire il nuovo Assegno di Inclusione oppure le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro. Dobbiamo assolutamente garantirne l’inclusione e la dignità. Il superamento del Reddito di Cittadinanza, attraverso misure alternative che non racchiudono in loro il principio dell’universalismo, alla base dello Stato sociale tracciato dai nostri padri costituenti, porta con sé il rischio di esclusione sociale delle persone più in difficoltà che, invece, è dovere di tutti aiutare.

Questi rischi hanno spinto l’Alleanza contro la Povertà, in ogni sua articolazione, a richiedere un prolungamento dell’erogazione del RdC e contestualmente un adeguato supporto agli Enti Locali per metterli in condizione di esercitare le funzioni che la legge assegna loro in materia di tutela delle persone in condizione di fragilità. Papa Francesco, in ogni sua enciclica ci ha richiamato costantemente ai principi della fraternità e della solidarietà nei confronti di tutti coloro che abitano la nostra “Casa Comune”. Tali principi ci hanno portato alla presentazione di un position paper che verrà illustrato il prossimo 14 settembre al Senato con l’obiettivo di condividere nuove proposte che devono rimettere al centro le persone e la tutela di chi si trova in un momento di difficoltà economica e sociale. Nessuno può essere lasciato solo.