Siamo preti che annunciano il Vangelo tra le gioie e le fatiche della gente

Da quando ho conosciuto Padre Maurizio Patriciello, sono tanti anni, il legame è sacerdotale e una amicizia forte intensa: contenti di appartenerci nel Signore. Preti che si vogliono bene e nelle gioie e nel dolore sanno che non si è soli. Che amano la Chiesa. Consapevoli solo di aver ricevuto un dono grande e che solo in comunione, non da soli, si cammina verso il Regno. E con tanti altri ‘preti’ è così ed è cosa bella, buona ed edificante.

Siamo preti che annunciano il Vangelo tra le gioie e le fatiche della gente.

Nelle periferie di territori dove un campanile, la porta aperta della chiesa, la celebrazione della S. messa e gli spazi per l’oratorio diventano ‘terra calpestabile di quella promessa’ di un monto nuovo, sempre nuovo.

La realizzazione di un sogno di Dio (se siamo capaci di realizzarlo e conoscerlo): trama che tesse un Regno di amore e di giustizia. Trame che a tappeto realizzato, non si vedono più. Solo lo splendore del suo sogno realizzato in noi, trame d’amore pur sofferte. Gemiti inesprimibili di grida di speranza.

Che tutti possano riposare, sedersi su pascoli erbosi e ricevere il pane e i pesci a sazietà. In abbondanza per gli altri che incontreremo nel cammino.

Dove, con l’impegno di tutti, e la rinuncia a inquinare la terra buona, nessuno possa morire, nessuno possa aver paura. Inquiniamo perché il cuore è malato di egoismo e bramosia. Violentiamo la terra perché violentiamo la terra sacra che è l’uomo, fin da piccoli.

Spesso, anzi è confermata, è la struttura mentale criminale che impone la chiusura delle ‘finestre’ della nostre case: per non fare entrare la puzza del male.

I negazionisti di allora chiedano scusa. Veleni e morti sono legati. Infatti. Dalla Procura di Napoli nord e dall’Istituto superiore di sanità è arrivata la conferma che tra lo smaltimento illegale e assassino dei rifiuti e l’insorgenza di patologie gravissime c’è una relazione”. Lo chiede Padre Maurizio. Lo chiede a nome dei tanti che dal cielo, a iniziare dai bambini, sono morti di tumore correlato a quei veleni”. I negazionisti sono la espressione chiara ed evidente dell’incarnazione della  menzogna e il padre della menzogna è il diavolo: il male per eccellenza.

Ecco perché c’è bisogno nei territori di coloro che con audacia, prudenza e forte responsabilità: denunciano con profezia il male. Ecco gli occhi, la bozza, il cuore dei battezzati, di coloro che sono illuminati dalla sorgente di acqua viva, di luce che splende nelle tenebre, di annunciatori di nuova vita e nuove speranze, pane di redenzione e di tenerezza misericordiosa.

Ecco la presenza viva e autentica dei sacerdoti e di don Maurizio, e di chi ama la terra, il terreno sacro che è la persona umana, e il creato. In quella ‘terra’, lì c’è un fuoco ardente chiuso nelle ossa che non si può contenere’ che spazza il putridume delle scorie e degli scarti, della immondizia che brucia dentro le viscere di chi non ha luce. Di chi non ama.

Sacerdoti legati da Cristo, a servizio per il popolo. Non gelosi di correre e di carriere,  insieme verso il regno e con le mani dentro la terra dell’umano che non può mai essere lasciato solo.

Nel maggio del 2020 Papa Francesco rinviò la visita nella terra dei Fuochi ma ricordiamo ancora cosa disse: “La mia visita è stata rimandata; tuttavia, invio al vescovo, ai sacerdoti, alle famiglie e all’intera comunità diocesana il mio saluto, la mia benedizione e il mio incoraggiamento, in attesa di incontrarci appena possibile. Ci andrò, sicuro!”.

“O, popolo mio, calpestato”, e dove “Molti pastori hanno devastato la mia vigna, hanno calpestato il mio campo. Hanno fatto del mio campo prediletto un deserto desolato, lo hanno ridotto una landa deserta, in uno stato deplorevole; sta desolato dinanzi a me. È devastato tutto il paese, e nessuno se ne dà pensiero.” (cfr. Isaia 9 e seguenti).

Ma il nostro Dio è un Dio che vede e interviene, continuerà ad essere presente. Non abbandonerà il suo popolo e se ci sarà il povero oppresso e il diritto e la giustizia calpestati, Il Signore susciterà sempre ‘sacerdoti per il popolo’, un popolo di sacerdoti per il nostro Dio che ama e ha sempre amato la Terra piena di fuoco d’amore.