Cosa significa per un cristiano fare del bene

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Si dovrebbe pensare più a far bene, che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio”. Questo pensiero che troviamo nell’ultimo capitolo dei “Promessi Sposi”, di Alessandro Manzoni (1785-1873) un romanzo che forse, ai giorni nostri sembra rappresentare qualcosa di vecchio, può essere invece, sicuramente più che un consiglio, un punto di partenza per cercare di vivere meglio nella società attuale e soprattutto nella vita di tutti i giorni.

Naturalmente il “fare del bene” per un cristiano dovrebbe essere scontato per chi segue gli insegnamenti del Vangelo, di chi mette in pratica la Parola di Dio.

Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene”, affermava il filosofo francese Denis Diderot (1713-1784), ed è vero quando si vuol fare del bene, non c’è bisogno di fare annunci, proclami, occorre mettersi al servizio degli altri, con tanta umiltà e disponibilità, senza trionfalismi, in maniera semplice, spontanea, senza suggerimenti e senza aver voglia di ostentare quanto si sta facendo.

“Io so e sento che fare del bene è la vera felicità di cui il cuore umano può godere“, in queste parole dello scrittore e filosofo svizzero Jean Jacques Rousseau (1712-1778), si può racchiudere la soddisfazione che si prova nel fare del bene. Non dovrebbe essere qualcosa di straordinario o un qualcosa riservato solo ad alcune categorie o persone particolari, “il far del bene” è un qualcosa che dovrebbe appartenere a tutti e a ciascuno.

Eppure basterebbe avere il coraggio di guardare indietro e di incontrare gente relegata e abbandonata ai margini della cosiddetta società civile, e non c’è bisogno di andare lontano o di attraversare mari…basterebbe andare in giro per le strade di una qualunque città, per trovare il degrado che respira in certi ambienti e non solo nelle periferie.

Vogliamo concludere citando un altro pensiero di Alessandro Manzoni, quasi un monito: “Fate del bene a quanti più potete, e vi seguirà tanto più spesso d’incontrare dei visi che vi mettano allegria”.