Il coraggio di essere giovani imprenditori diversi

Siamo in un momento storico in cui l’individualismo vige come regola madre. L’attività del singolo deve prevalere per poter gonfiare l’ego che ormai ci classifica. Stiamo percorrendo una strada che ci porterà a morire spiritualmente. Questa crisi economica e sociale non ci aiuta, apparentemente ci avvicina, ma effettivamente ci allontana ancor di più. I rapporti familiari e quelli lavorativi sono sempre più difficili, le discussioni sono all’ordine del giorno.

Nell’ambito lavorativo ho notato che l’individualismo professionale è il vero male da estirpare. I disordini nel nostro sistema imprenditoriale sono in parte dovuti a questo fenomeno che non permette la crescita aziendale o professionale, ma solo una continua lotta di supremazia del più bravo. Una guerra con se stessi, necessaria solo ad autoconvincersi delle proprie capacità e competenze, senza guardare alle reali necessità del proprio interlocutore.

L’unica strada per fare impresa e riuscire ad avere successo oggi è la collaborazione, quella vera. Bisogna creare unione tra le professioni, avere l’umiltà di non voler conoscere tutto o parlare di tutto ma semplicemente di dare il proprio contributo ad un progetto più ampio, ad un progetto di crescita, anche personale, ma all’interno di un gruppo.

L’impresa Italiana ha bisogno di sostegno, non di professionisti egocentrici che vogliono solo aggiungere un altro lavoro al loro portfolio. Gli imprenditori vogliono avere al fianco qualcuno che lotta con loro, che è disposto ad unirsi ad altri guerrieri e vincere la battaglia.

Fare consulenza significa consigliare, guidare, affiancare e sostenere, non basta lavorare bene, bisogna crederci.