Superbonus, Giorgetti critico: “Negativo sui conti pubblici”

Il ministro dell'Economia, al Forum Ambrosetti di Cernobbio, duro sulla principale delle agevolazioni edilizie: "Se ci penso mi viene il mal di pancia"

Superbonus Giorgetti
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Al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, stigmatizza il Superbonus: “Non ha lasciato margine ad altri interventi”.

Mal di pancia Superbonus

“A pensare al Superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi”. Lo dice nel suo intervento al Forum Ambrosetti, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. L’imposta sugli extraprofitti “sicuramente potrà essere migliorata, quello che non accetto è che si dica che è una tassa ingiusta, è una tassa giusta. Vi posso assicurare che alla fine, nella sua versione definitiva, tutti quanti la potranno apprezzare”, ha detto Giorgetti. ”

Questo governo è stato coraggioso sul superbonus, sul reddito di cittadinanza, e in materia di partecipazioni abbiamo risolto e sciolto la vicenda Alitalia, delle tlc e della rete”, sottolinea Giorgetti che, alludendo a Mps su cui ieri le dichiarazioni della maggioranza erano discordanti, ha aggiunto “risolveremo senza farci dettare tempi da nessuno e tanto meno dalla fretta per quanto riguarda il sistema bancario”.

Legge di Bilancio prudente

“Faremo una legge di bilancio prudente e che tenga conto delle regole di finanza pubblica” dice il ministro Giorgetti e si leva qualche “sasso dalla scarpa”: “A proposito di superbonus e dei 100 miliardi, questo governo ne ha pagati 20 e altri 80 sono da pagare, ma tutti hanno mangiato e poi si sono alzati dal tavolo”. Sulla crescita del Pil “il governo pensa di mantenere le previsioni, che ha fatto in sede di Def, per l’1% nel 2023 ma inevitabili variabili esterne stanno radicalmente mutando il quadro e di questo bisogna prenderne atto anche a livello europeo”. Sulla guerra in Ucraina Giorgetti sottolinea: “ha già un perdente certo: è lo stato dell’economia europea, tanto che l’esecrato intervento dello Stato è tornato di moda”.

Fonte: Ansa