Sileri: “Ogni 10mila bimbi contagiati da Covid, 65 in ospedale e uno muore”

Il sottosegretario alla Salute Sileri: "Oltre alla morte e alla guarigione c'è il long Covid che può riguardare il 10-12% dei bambini"

Sileri

Il vaccino per la popolazione pediatrica è un’opportunità. E’ quanto ribadisce Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’e’ desta” su Radio Cusano Campus sottolineando che “ogni 10mila bambini contagiati, 65 vanno in ospedale e purtroppo uno di loro muore”.

E aggiunge: “Io non ci penserei due volte a vaccinare mio figlio sapendo che c’è una possibilità su 10mila che possa morire di Covid”. “Oltre alla morte e alla guarigione – conclude – c’è il long covid che può riguardare il 10-12% dei bambini. A maggior ragione ora con una variante che è molto più diffusiva”.

Sileri: “I numeri continueranno a salire”

“I numeri salgono e continueranno sicuramente a salire, però mutuando l’esperienza inglese, non sembrerebbe che l’aumento dei contagi porti ad un aumento cospicuo dei ricoveri in ospedale e del numero dei morti. Questo – aggiunge Sileri – potrebbe essere dovuto al fatto che questa nuova variante sia più diffusiva, ma meno aggressiva, meno cattiva contro il polmone, portando meno persone in ospedale. Inoltre, molte meno persone vanno in ospedale perché vaccinate”.

“Prematuro parlare di quarta dose”

“Secondo me è prematuro parlare di quarta dose, vediamo cosa accade con il passaggio di questa variante. Vediamo i numeri, vediamo i ricoveri, vediamo quanto funzionano bene le terze dosi contro la variante. In questo momento andiamo avanti con le prime dosi perché non l’ha fatta e con la terza dose per il richiamo, poi la scienza ci dirà cosa è necessario”, aggiunge Sileri.

E parlando di dose booster per gli under 18, precisa: “E’ giusto che i tempi, se ne necessario, li detti la scienza. Sarà nel caso una decisione guidata dai dati. Credo che un maggiore utilizzo dei tamponi, con una variante molto diffusiva come questa, per alcune determinate circostanze e con dei criteri ben definiti, può essere un’opportunità per limitarne la diffusione”.

Un uso maggiore dei tamponi è sempre auspicabile per individuare il virus e le catene di contagio – aggiunge – Il problema è che con la variante omicron ci saranno tante persone positive e questo porta a tante persone in isolamento. Individuare queste catene di contagio – conclude Sileri – ne riduce la diffusione e anche l’impatto”.