Roma da urlo, stecca la Juve

Giallorossi in finale contro il Siviglia che nell’overtime ha eliminato la formazione di Allegri. Appuntamento al 31 maggio

Leverkusen (Germania) 18/05/2023 - Europa League / Bayer Leverkusen-Roma / foto Imago/Image Sport nella foto: Tammy Abraham-Jonathan Tah ONLY ITALY

Notte agrodolce per il calcio italiano. Dopo l’Inter, in finale di Champions, a guadagnare l’accesso alla finale di Europa League di Budapest, è la Roma che fa 0-0 a Leverkusen e grazie all’1-0 dell’andata vola all’ultimo atto. Fuori la Juve, battuta a Siviglia dai gol degli ex “italiani” Suso e Lamela che ribaltano l’iniziale vantaggio di Vlahovic. La finale sarà quindi Roma-Siviglia.

Cuore Roma, giallorossi a Budapest

Con il catenaccio all’italiana, abbiamo vinto tanto, anche i mondiali. E chi lo disprezza, in virtù del bel gioco arioso e spumeggiante, fa un torto gigante a chi ha nel dna solo la parola vincere. E si può vincere anche pareggiando (0-0), come ha fatto la Roma che a Leverkusen ha giocato una partita di grande sofferenza, ha difeso con i denti il vantaggio dell’andata, concesso poco o nulla ai tedeschi. E quando dopo nove minuti di recupero, lo sloveno Vincic ha detto che poteva bastare, è esplosa la gioia dei duemila tifosi romanisti, di José Mourinho, dei suoi ragazzi che stasera hanno scritto un’altra pagina della loro storia. La Roma è in finale di Europa League, come lo scorso anno era approdata, poi vincendola, alla finale di Conference. E come amava dire il Macchiavelli, il fine giustifica il mezzo. Il fine è il sacrificio di una squadra che voleva fortemente la finale e l’ha ottenuta. A denti stretti, difendendo il suo fortino, non certo Apache, ma “mourinhano”. L’ha spuntata ancora lui, lo stregone di Setubal. A battersi il petto d’orgoglio al triplice fischio. Il coraggio delle idee, non lamentandosi mai delle assenze che hanno martorizzato la Roma, costretto a schierare quelli che amorevolmente il tecnico chiama i suoi bambini. Che non lo hanno tradito. Partita di sostanza, quello che serviva, perché il fine, giustifica il mezzo. Che è la finale del 31 maggio a Budapest.

Juve, niente impresa

L’1-1 dell’andata lasciava alla gara in Andalucia, il verdetto finale. Ma la Juve non ce l’ha fatta, perdendo 2-1 contro il Siviglia che raggiunge la Roma alla finale di Budapest. Una battaglia, una partita giocata ad alto livello. Dopo un primo tempo di sofferenza, la Juve colpisce in avvio di ripresa, con Dusan Vlahovic, appena entrato. Colpo di testa di Rabiot, pasticcio difensivo dei sivigliani, con l’ex Fiorentina che a tu per tu con Bono non perdona. Il tempo dei sorrisi dura poco, perché a stretto giro arriva il pari degli andalusi. Gran sassata dal limite dell’ex Milan Suso dopo una palla persa in uscita da Chiesa: ed è 1-1. Lo stesso risultato dell’andata. Si va ai supplementari e adesso è un’altra partita. La Juve ci prova con Chiesa, ma sul ribaltamento di fronte, arriva il vantaggio del Siviglia, conn l’ex Roma Lamela che corregge in rete di testa un cross di Gil. E’ il gol che chiude la partita e regala al Siviglia la qualificazione alla finale. Amarezza per la Juve che ha provato, ma senza graffiare.