La Lega ha deciso: stop a Genoa-Torino e ok alle normative Uefa

Il Consiglio straordinario ha deciso il rinvio del match previsto il 3 ottobre al Ferraris. Stabilite inoltre le nuove regole: basteranno 13 giocatori per andare in campo, rinvio possibile solo una volta se la squadra ha più di 10 calciatori positivi

Genoa-Torino non si giocherà. Lo ha deciso il Consiglio straordinario di Lega, che ha accolto le istanze del club ligure e stabilito che il match del 3 ottobre non si disputerà. A pesare, l’incremento dei casi di positività al coronavirus fra i rossoblu (14 fino a ieri, poi 15 e 16 oggi con la positività di Mattia Destro, rivelata dal presidente Preziosi a Radio Kiss Kiss) e l’esigua disponibilità di calciatori da schierare per la partita contro i granata. Superate quindi le diverse posizioni circa la possibilità di accettare le rimostranze genoane e spostare a data da destinarsi la partita del Ferraris, con il Consiglio che aveva sospeso la seduta di ieri per riprenderla solo oggi in mattinata. Non solo: la Lega ha infatti stabilito quali saranno le regole per chi, eventualmente, possa ritrovarsi nella stessa situazione dei genoani.

Dopo il caso Genoa

All’unanimità, i consiglieri della Lega hanno deciso che, per tutta la stagione, verrà utilizzata la formula già decisa dall’Uefa. Ovvero, basteranno 13 giocatori (fra i quali obbligatoriamente un portiere) per poter disputare una partita, calcolati però fra coloro che hanno il numero di maglia in prima squadra. In caso il team non possa disporre di tale numero, incorrerebbe in una sconfitta a tavolino. Tranne nel caso in cui si verifichino condizioni eccezionali, quali la presenza di più di 10 giocatori positivi al Covid nell’arco di una settimana. Solo in questa circostanza, e solo per una volta nell’arco della stagione, la società in questione avrà il diritto a chiedere il rinvio della gara. Come fatto dal Genoa.

Preziosi: “Prevalso il buon senso”

Per la giornata di oggi, gli allenamenti sono sospesi per i rossoblu. E il presidente Enrico Preziosi, a Radio Kiss Kiss, si dice sollevato della decisione della Lega, definendo il rinvio “l’unica strada alternativa. Sarebbe stato un brutto spot per il calcio schierare una Primavera contro una squadra di Serie A. È prevalso il buon senso e poi si decideranno le regole. Il virus è incontrollabile”. Il patron del Genoa si è detto “rasserenato” nell’aver saputo “che nel Napoli non c’era nessun contagiato, soprattutto dopo aver visto quella scena faccia a faccia Masiello-Osimhen”. Intanto, al centro tecnico di Castel Volturno è previsto un secondo giro di tamponi, nella speranza che confermi il buon esito del precedente.