Italia sul tetto d’Europa

A Wembley il trionfo azzurro. Inghilterra battuta ai rigori. La sblocca Shaw, fa pari Bonucci. Poi bisogna aspettare la lotteria dagli undici metri. Decisivo Donnarumma. E l’Italia è campione d’Europa

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Foto © VivoAzzurro

Non c’è bisogno di svegliarsi, non è un sogno. L’Italia è campione d’Europa. E conquista il titolo nella notte di Londra, di una Wembley che torna a casa a testa bassa, per aver fallito l’ennesimo appuntamento. L’Italia scrive la storia, vince il suo secondo titolo, con un Mancini che ci ha sempre creduto. Il cielo si colora d’azzurro sopra Londra, in una notte magica, come la canzone della Nannini lanciata a tutto volume dagli altoparlanti dello stadio. La vince Mancini, la perde Southgate. Nel ’96 sbagliò qui a Wembley il rigore decisivo contro la Germania. Stasera ancora rigori. E non sarà mai Its coming home, perché la coppa d’Europa prende la strada di Roma. Impresa grandissima, di un gruppo straordinario che ha scritto una pagina meravigliosa. Non stiamo sognando. Siamo campion d’Europa.

Inghilterra a tre, Mancini conferma il suo undici

Nessuna sorpresa al via nell’Italia, con Mancini che conferma lo stesso schieramento che inizialmente è sceso in campo contro la Spagna. Così Di Lorenzo ed Emerson lavorano sugli esterni di difesa, Bonucci e Chiellini i centrali davanti a Donnarumma.

Barella, Jorginho, e Verratti nei tre di centrocampo. Davanti Chiesa e Insigne a supporto di Ciro Immobile. Cambia invece Southgate che schiera l’Inghilterra con la difesa a tre: 3-4-2-1 per gli inglese. Pickford tra i pali, Walker, Stones e Maguire dietro, Trippier, Rice, Phillips e Shaw in mezzo, Mount e Sterling dietro Kane. A Wembley fischia l’olandese Bjorn Kuipers.

Variante Delta e disordini

Altro che Covid. A Wembley sono in 65mila, poco più di seimila italiani e 58mila inglesi. Un inferno. Misure restrittive pari allo zero, tifosi accalcati senza mascherine. Wembley, dalle prime ore del mattino, è diventata ostaggio dei tifosi inglesi. Gruppi senza biglietto hanno provato a forzare i cordoni di sicurezza per entrare dentro lo stadio. E’ dovuta intervenire la polizia per riportare l’ordine, ma almeno un centinaio sono riusciti ad entrare all’interno dello stadio. Naturale il caos. L’organizzazione nega, ma è eviudente che qualcosa non ha funzionato. Forse, dopo tanto senza tifosi allo stadioo, in Inghilterra si sono dimenticati come si gestisce una partita di calcio. Fuori lo stadio, musica altrettanto pessima. Birra a fiumi e assembramenti, tutto normale. E poi qualcuno dovrebbe spiegare al Premier di casa, che il Covid non si combatte certo così, visto che i contagi continuano ad aumentare e nelle ultime ore hanno fatto vittime anche tra i giornalisti italiani. Ma the show must go on.

Doccia gelata

Wembley è una bolgia, e lo si sapeva. In tribuna c’è anche il presidente Mattarella che domani riceverà gli Azzurri al Quirinale. Scenografia fantastica prima del via. Piove a dirotto su Wembley, ma soprattutto piove sull’Italia, e neanche si inizia che l’Inghilterra va avanti con un controgioco fulmineo quanto imprevedibile. Trippier dalla destra, libero dalla marcatura di Emerson, ha tutto il tempo per prendere la mira e metterla dalla parte opposta, dove Di Lorenzo si fa trovare impreparato sulla conclusione al volo di Shaw che la mette alle spalle di Donnarumma. Pesantissimo errore di posizionamento della difesa. Sono passati appena 114 secondi. E l’Inghilterra è già avanti. L’Italia è stordita e l’Inghilterra continua a spingere. Ritmi altissimi e inglesi pericolosi quando affondano sulle corsie esterne. L’Italia balbetta, non ha ritmo e quando riparte sembra un vecchio “accelerato”. Ci vuole mezz’ora per vedere la prima azione manovrata. Gli Azzurri provano a prendere coraggio, Chiesa scambia con Barella, gran sinistro, fuori di poco. Segni di risveglio anche se gli azzurri fanno fatica a trovare varchi. Poca consistenza, serve la scossa. Inglesi avanti all’intervallo

La riprende Bonucci

Sterling ci prova col solito tuffo, Kuipers non abbocca, mentre punisce con una punizione dal limite un fallo su Insigne. Alla battuta il napoletano, palla di poco fuori. L’Italia non decolla e Mancini cambia. Dentro Berardi e Cristante, fuori Immobile e Barella, con il napoletano che va a fare il falso nueve, Chiesa che trasloca a sinistra, Berardi che si prende la corsia di destra. Pickford chiude su Insigne, l’Italia insiste. Chiesa riprova l’azione in fotocopia che aveva portato al vantaggio contro la Spagna, ancora Pickford a smanacciare. Poi è Maguire ad anticipare Cristante all’ultimo momento. Aumenta la pressione e arriva il pari. Che nasce da palla inattiva, Cristante la tocca, Verratti è irreprensibile di testa, Pickford respinge sul palo. Bonucci è il più lesto di tutto e mette dentro: 1-1 a venti dalla fine, proprio dietro la curva occupata dai tifosi italiani. Che esultano, mentre Wembley ammutolisce.

Adesso è bell’Italia

Adesso è un’altra partita o meglio, inizia la partita vera. Southgate rimodula l’Inghilterra: fuori Trippie, dentro Saka e inglese adesso con il 4-3-3. Ma è l’Italia a sfiorare il vantaggio, Berardi manda alto da buona posizione. Dentro anche Henderson per Rice fino a quel momento tra i migliori. Giro palla e possesso, riecco l’Italia. Chiellini dietro non ne sbaglia una e rilancia l’ambizione. Chiesa, toccato duro in precedenza, resiste, poi è costretto al cambio: dentro Bernardeschi accinque giri di lancette dal novantesimo, mentre un invasore solitario manda ai pazzi l’intera sorveglianza. Sei di recupero, mentre Wembley spinge i suoi, anche se è l’Italia a tenere meglio il campo. Succede nulla e si va ai supplementari.

Supplementari di nulla

Cambio a inizio supplementare, dentro il Gallo Belotti per Insigne, poi tocca a Locatelli prendere il posto di Verratti, mentre Southgate richiama Mount per Grealish. che verrà cercato molto largo a sinistra. Ma al tramonto del primo overtime, Emerson sfonda a sinistra e la mette in mezzo, Pickford respinge ma Belotti non coglie l’attimo. Nel secondo subito Bernardeschi su punizione, centrale, nessuno problema per Pickford. Sterling fa salire qualche brivido sulla schiena nel momento in cui l’Inghilterra riprova a farsi sentire. Ultimo cambio per Mancini che inserisce Florenzi al posto di Emerson Palmieri. Entrano Rahsford e Sancho nell’Inghilterra, ovviamente in chiave rigori. tre di recupero che non cambiano la sostanza. Si va ai calci di rigore.

Tanti errori, Donnarumma ci regala il titolo

Ci premia la lotteria dal dischetto. Segna Berardi e replica Kane. Belotti si fa neutralizzare il tiro e inglesi avanti con Maguire. Bonucci e Bernardeschi ci riportano sopra, complice l’errore di Rasford che colpisce il palo (3-2). Donnarumma para su Sancho, poi sbaglia Jorginho, ma Donnarumma si esalta su Saka e l’Italia è campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia. Altro che Football its coming home. Il trofeo torna a casa, quella giusta. Quella italiana. La vince Mancini, la vince un gruppo straordinario. E che la festa cominci.