L’Inter allunga in vetta

I nerazzurri sbancano l’Olimpico (2-0 alla Lazio) e volano a +4 sulla Juve. Il Bologna ci crede: batte la Roma ed è quarto da solo

Lazio Inter
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Alla fine, l’ex Inzaghi ce l’ha fatta a vincere all’Olimpico. Ed è una vittoria pesantissima (2-0 alla Lazio) perché permette all’Inter di portarsi a +4 sulla Juventus. Decide la premiata Lautaro-Thuram, un gol per tempo ed una gestione accorta della gara da parte della capolista che non ha alcuna intenzione di fermarsi. Sconfitta invece pesante per la Lazio, undicesima a meno sette dal quarto posto del Bologna.

Pasticcio Marusic, Lautaro non perdona

Un primo tempo non bellissimo, con la Lazio che ha provato a fare buone cose e l’Inter, cinica come non mai. Poi, è Natale, e allora Adam Marusic confeziona un regalo anticipato ai nerazzurri, regalando a Lautaro Martinez la palla del vantaggio interista. Quindicesimo centro in stagione per l’argentino. Buona Lazio, ma il primo affondo è nerazzurro con Thuram che sfonda, ci pensa Casale in scivolata a salvare. La Lazio ci prova, ma sbatte sul muro nerazzurro. L’Inter reclama per un mani in area di Gila, ma sia Maresca che il Var, lasciano correre. Darmian non è impeccabile e innesca Guendouz che non graffia. Poi, a cinque dall’intervallo, il regalo di cui sopra. Marusic la mette dietro ma finisce per regalare palla a Lautaro che elude l’uscita di Provedel, gioco di gambe e palla sul primo palo. E l’Inter ringrazia: 1-0.

Raddoppia Thuram

La Lazio prova a scuotersi alla ripresa del gioco e subito occasione per Rovella che calcia sul primo palo, Sommer c’è. Poi occasione per Kamada, conclusione da dimenticare. Inter che in questo frangente soffre. La Lazio continua ad attaccare, ma a passare è di nuovo l’Inter. Micidiale contropiede dei nerazzurri con Barella che filtra per Lautaro, assist per Thuram che col mancino la piazza: 2-0 a poco più di venti dalla fine. Finale in salita per la Lazio. Mkhitaryan va vicino al terzo gol con un altro contropiede, gran sinistro dell’armeno, chiude bene Provedel. Tanta accademia fino alla fine, escluso il rosso a Lazzari che manda platealmente a quel paese Maresca che lo manda sotto la doccia. Finisce qui, con la vittoria dell’Inter, sempre più regina.

Bologna da Champions, Roma a picco

Intanto, chi continua a sognare è il Bologna di Thiago Motta che continua a vincere e convincere. Battuta al Dall’Ara la Roma (2-0) in una partita dove i giallorossi hanno letteralmente dormito, approcciando male e continuando peggio la gara. Vivace e determinato il Bologna che si prende tre punti che valgono il quarto posto in solitaria, staccando la stessa Roma che resta settima a 25 punti. Sblocca Moro poco dopo la mezz’ora poi a inizio secondo tempo arriva anche il raddoppio per effetto di una autorete di Kristensen.

Riecco il Milan

Il Milan si rialza dopo la sberla di Champions. Al Meazza travolge il Monza per 3-0, tiene il passo del Napoli vittorioso ieri sul Cagliari e guadagna due punti sulla Juve bloccata a Marassi dal Genoa. A San Siro i rossoneri partono forte e sbloccano il match grazie a Reijnders, a segno dopo una manciata di minuti. Poi, si accende Florenzi, due occasioni di fila per l’ex Roma e trova il gol del raddoppio con Simic che sfrutta un assist al bacio di Leao. Pulisic si ferma sul legno e nella ripresa, nonostante la reazione dei brianzoli, con Maignan prodigioso sulla conclusione maligna di Colpani, e chiudono il conto con Okafor. Rossoneri che si riprendono il terzo posto a meno cinque dalla Juve seconda e a meno nove dall’Inter. Il Monza resta a quota 20 al decimo posto.

Fiorentina sesta

La Viola batte al Franchi uno sfortunato Verona e si prende la quinta/sesta piazza agganciando il Napoli. Decide un destro di Beltran a dieci dalla fine. Manco si inizia e Terracciano regala un rigore agli scaligeri, poi si riscatta parando il tiro di Djuric. Poi, come detto, il gol partita che lancia in orbita la Fiorentina. Nell’altra partita del pomeriggio, 2-2 tra Udinese e Sassuolo. Apre Lucca e raddoppia Pereyra per i friulani. Poi, si scatena Berardi che firma il pari nel finale di gara grazie a due calci di rigore.