GIUBILEO, COLPO DI SCENA: TUTTI I PRETI POTRANNO ASSOLVERE DALL’ABORTO

In occasione del Giubileo della Misericordia tutti i sacerdoti potranno assolvere le donne pentite di aver abortito. La rivoluzione varata dal Papa in vista dell’Anno Santo straordinario è contenuta in una lettera indirizzata al presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, Mons. Rino Fisichella. “Il Giubileo – vi si legge – ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza della ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società, portando il loro contributo onesto”. In questo senso Francesco esorta i presbiteri affinché si preparino a questo “grande compito sapendo coniugare parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso e indicare un percorso di conversione autentica, per giungere a cogliere il vero e generoso perdono del Padre che tutto rinnova con la sua presenza”.

E tuttavia, ha sottolineato il portavoce vaticano, Padre Federico Lombardi, questo non significa minimizzare l’interruzione volontaria di gravidanza, che per i cattolici continua a restare un crimine. Si tratta, piuttosto, di “un segno di estensione della manifestazione di misericordia in termini più accessibili e disponibili da parte della Chiesa”. I sacerdoti dunque, ha proseguito Lombardi riprendendo le parole del Pontefice, “devono far capire la gravità di questo crimine e aiutare a comprendere in un percorso di conversione”. Il Papa, secondo il portavoce della Santa Sede, “manifesta il suo desiderio, il suo impegno perché questo Giubileo straordinario venga vissuto con molta fiducia e speranza da parte di tutti”. E lo fa “con alcune disposizioni, con una sua lettera personale, non solo sulle abituali condizioni dell’indulgenza per l’Anno giubilare, ma con considerazione aggiuntive che egli fa, in particolare l’estensione della facoltà di assolvere dal peccato di aborto a tutti i sacerdoti, mentre finora era riservata al vescovo, che poteva delegare alcuni sacerdoti”. Questo vuole esprimere “con una larghezza particolare la misericordia del Signore”, senza togliere però la necessità del percorso di comprensione, pentimento e conversione. Non si tratta, inoltre, di una estensione generalizzata “ma di una misura connessa con l’Anno giubilare”.

Altro passo importante è quello legato alla riconciliazione con i fedeli della Fraternità San Pio X, fondata dal vescovo scismatico Marcel Lefebvre. Nella stessa lettera a Fisichella Bergoglio ha, infatti, stabilito la validità dell’assoluzione concessa dai sacerdoti della comunità transalpina. “Questo Anno giubilare della Misericordia non esclude nessuno” afferma il Santo Padre Francesco precisando che “da diverse parti, alcuni confratelli Vescovi mi hanno riferito della loro buona fede e pratica sacramentale, unita però al disagio di vivere una condizione pastoralmente difficile. Confido che nel prossimo futuro si possano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori della Fraternità”. Nel frattempo, “mosso dall`esigenza di corrispondere al bene di questi fedeli, per mia propria disposizione, stabilisco che quanti durante l`Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l`assoluzione dei loro peccati”.

Bergoglio ha, poi, ricordato che nella storia i Giubilei hanno sempre rappresentato l’occasione di concedere il perdono a molti detenuti. Oltre ad assicurare a tutti i carcerati la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria, altro beneficio di ogni Giubileo, nelle loro celle. “Il mio pensiero – prosegue il Vescovo di Roma – va ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà. A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono”. Il Papa ha manifestato il desiderio di assicurare una via più comoda al perdono universale dei peccati anche per le persone che non sono in carcere, a patto di essere pentiti e di chiedere la confessione. “Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione – afferma -. Ugualmente dispongo che nei Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari si possa ottenere l’indulgenza”.