Coronavirus: altri 18.887 casi, i decessi totali superano i 60 mila

I dati del Ministero della Salute sulla prima domenica di dicembre. Scendono le intensive, risalgono i ricoveri. Arcuri: "Chi ha avuto il Covid non sarà il primo né il secondo a essere vaccinato"

Altri 18.887 nuovi casi di coronavirus in Italia, con 564 decessi registrati. Questo il bilancio del nuovo bollettino del Ministero della Salute, che traccia l’andamento della prima domenica di dicembre. Numeri che portano il numero delle vittime a superare la soglia delle 60 mila dall’inizio della pandemia, 60.078 per la precisione. I guariti o dimessi, invece, sono oggi 17.186.

Dati leggermente in discesa rispetto a ieri, quando su 194.984 tamponi erano stati individuati 21.052 positivi (con 662 decessi). Il numero dei test eseguiti oggi è di 163.550, il che porta l’indice di positività all’11,54% (+0,8%). Il totale dei contagi dall’inizio della pandemia è di 1.728.878.

Coronavirus, giù le intensive

Dopo alcuni giorni di discesa, salgono leggermente gli attualmente positivi: 1.137 in più rispetto a ieri, per un totale di 755.306. Con l’incremento giornaliero, invece, i guariti salgono a 913.494. Scendono ancora, invece, le terapie intensive: -63 nelle ultime 24 ore, 3.454 in tutto quelle occupate. I ricoverati con sintomi crescono leggermente: 233 in più, per un totale di 30.391.

A livello regionale, è il Veneto la Regione a far registrare il maggior numero di contagi con 3.444. A seguire la Lombardia con 2.413, quindi la Puglia (1.789), l’Emilia Romagna (1.788) , il Lazio (1.632), la Campania (1.552), il Piemonte (1.269) e la Sicilia (1.022).

Natale e vaccini, il quadro di Arcuri

In giornata, è tornato a parlare il commissario all’Emergenza, Domenico Arcuri, che ha tracciato l’identikit del Natale che ci aspetta. “Sarà di responsabilità, sacrificio e di speranza – ha detto a ‘Mezz’ora in più’ – perché un po’ di luce alla fine del tunnel si comincia a vedere”. Secondo Arcuri, per quanto riguarda i vaccini, “sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid perché non ne è immune”. Per chi lo ha avuto, invece, “il periodo di immunità si concluderà e quindi sarà ragionevole che siano vaccinati anche loro. Ma non saranno i primi e neppure i secondi”.

E ancora: “C’è una sola ragione per la quale questo piano possa andare male: che gli enti preposti non autorizzino una quantità di imprese sufficiente a mettere tutta la popolazione del mondo che lo vorrà nelle condizioni di essere vaccinata. Se ci saranno i vaccini faremo in modo che tutti gli italiani potranno vaccinarsi, nei tempi e nei modi che saranno consentiti”.