Borse, l’Europa è in profondo rosso

In calo Piazza Affari, spread oltre i 300 punti, poi arretra. Male anche i mercati asiatici, altro tonfo per Wall Street

Continua a scuotere i mercati l’emergenza coronavirus, che probabilmente i suoi reali effetti economici li mostrerà a emergenza finita. Detto delle condizioni di dissesto del settore turistico e delle reazioni dei listini a Wall Street alle dichiarazioni di Trump di qualche giorno fa (e dalle ultime, con le quali ha annunciato la chiusura del confine con il Canada a esclusione del transito di merci, colpo da k.o. sia per Dow Jones che Nasdaq), anche gli indici italiani continuano a dare segni di sofferenza: Piazza Affari allarga il margine di discesa arrivando al – 3%, con lo spread che si assesta invece a 306 punti, meno dell’ultimo dato (322) ma comunque fermo su valori alti. Significativo che la Borsa di Milano, fra quelle europee principali, sia la migliore: Parigi ha chiuso a – 5,8%, la peggiore, mentre Francoforte e Londra rispettivamente a – 5,39% e – 4,84%.

La strategia Consob

Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare dalla decisione di Consob, annunciata ieri, di vietare le vendite allo scoperto su tutti i titoli di Piazza Affari per i prossimi 3 mesi. Un provvedimento esteso, visto che inizialmente riguardava solo alcuni titoli, e ora mirato alle cosiddette “posizioni corte”, strumento che consente il guadagno in Borsa anche in fase di calata dei listini attraverso il metodo della compravendita dei titoli presi a prestito. Altra disposizione, la “trasparenza rafforzata” per i 48 titoli a maggior capitalizzazione e ad azionariato diffuso, con comunicazioni sull’azionariato in caso di variazioni a partire dall’1%. Misure speculari a quelle di altri Paesi (ad esempio la Spagna), come tentativo di offrire un paracadute agli indici borsistici in una fase di negatività pressoché generale.

Giù le asiatiche

Non vanno meglio le piazze asiatiche, con la Cina ancora alle prese con il colpo di coda del coronavirus e con la perdita dell’1-83% del Composite di Shanghai, oltre che con quello più contenuto di Shenzhen (1,55%). Passivo pesante per Seul (ferma al – 4,86%), meno per Tokyo (1,61%), per un quadro complessivo ancora di colore rosso per le Borse orientali.