Allargamento Ue, Orban boccia Kiev

Il premier ungherese ribadisce il no magiaro all'ammissione dell'Ucraina: "Non rispetta le pre-condizioni". Zelensky ai leader europei: "Non tradite la fiducia"

Viktor Orban
Foto © Daniele Buffa/Image

Il premier ungherese, Viktor Orabn, ribadisce la posizione contraria del suo Paese all’ammissione dell’Ucraina nell’Unione europea: “Non rispetta tre pre-condizioni su sette”. Zelensky: “Non tradite la fiducia”. Bilaterale tra Meloni e Macron.

Orban: “No a Kiev”

“L’allargamento non è una questione teorica, è un processo basato sul merito, giuridicamente dettagliato, che ha delle pre-condizioni, ce ne sono sette per l’Ucraina e anche nella valutazione della Commissione europea tre su sette non sono state raggiunte, per cui non c’è motivo per negoziarla“. Lo ha detto Viktor Orban arrivando al vertice dei leader europei. “I soldi per l’Ucraina sono già nel bilancio. Se vogliamo dare più soldi e su un arco di tempo più lungo, bisogna farlo fuori dal bilancio”.

Zelensky: “Non tradite l’Europa”

“Oggi vi chiedo una cosa: non tradite i cittadini e la loro fiducia nell’Europa. Se nessuno crede nell’Europa, cosa terrà in vita l’Unione Europea? I cittadini europei non vedranno alcun beneficio se Mosca riceverà un lasciapassare da Bruxelles sotto forma di negatività nei confronti dell’Ucraina. Putin la userà sicuramente contro di noi e contro tutta l’Europa”, ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, parlando in videocollegamento al vertice Ue.

Bilaterale Macron-Meloni

Un lunghissimo incontro notturno nel bar di uno storico albergo di Bruxelles. La premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron sono tornati a vedersi a Bruxelles in un bilaterale alla vigilia di un Consiglio europeo cruciale sui temi dell’allargamento all’Ucraina e dei bilancio europeo, con sullo sfondo il grande nodo del Patto di stabilità. Presente anche il cancelliere Scholz.

Caso fondi

Il vertice Ue è iniziato dal dossier del bilancio comune e non, come previsto inizialmente, dall’Ucraina. A volere il cambio dell’ordine del giorno è stato Charles Michel, che sul tavolo ha presentato una proposta di compromesso tra la revisione presentata dalla Commissione e la posizione dei frugali, contrari all’immissione di nuovi fondi se non per l’Ucraina. Nella proposta di Michel le nuove risorse, a quanto si apprende, sono pari a 1/3 dei 66 miliardi proposti dalla Commissione con in un più la previsione di redistribuire i fondi già in bilancio. Tra le priorità l’Ucraina resta in cima alla lista e c’è anche la migrazione.

Fonte: Ansa