Piano Colao, quei sei punti che piacciono più all’opposizione che al governo

Incontri bilaterali tra il premier Conte e i suoi ministri in vista degli stati generali dell'economia. Confronto nella maggioranza sulle misure da adottare per il rilancio del Paese. L'opposizione: subito al voto

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Bilaterali tra il premier Conte e i ministri del suo governo in vista degli stati generali dell’economia ormai alle porte. Le indiscrezioni sul piano Colao per il rilancio del Paese sono finite sui giornali e Palazzo Chigi è costretto a smentire con una nota quanto riportato da alcuni media secondo cui ci sarebbe un pezzo di Stato che rema contro di lui. Affermazioni ritenute “gravi” dal segretario nazionale dell’Udc Lorenzo Cesa perchè si “dà l’immagine di uno Stato in piena lotta di potere”. Il riferimento sarebbe proprio alle anticipazioni rese note del piano della task force guidata dal manager Colao, circa cento idee per far ripartire l’Italia, che andrebbe a sovrapporsi proprio dall’idea del Presidente del Consiglio degli stati generali dell’economia, un evento il più possibile allargato, che duri diversi giorni, con la partecipazione anche di personalità straniere, come la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen.

La reazione della maggioranza

Il governo è in buona salute rassicura Di Maio, ma in realtà il piano Colao sembra portare più divisioni del previsto sui punti da cui ripartire. “Un contributo con cose importanti e altre meno. Un piano che sicuramente bisogna approfondire“, e’ la linea del Pd che, con il capogruppo alla Camera Graziano Delrio, rivendica alla politica il compito di decidere. Non convince la proposta sulla scuola, anche se arriva aun’apertura dalla viceministra Ascani. Sul tema interviene anche Liberi e Uguali con il sottosegretario de Cristofaro: L’istruzione pubblica non si fa ne’ con la beneficienza ne’ con le sponsorizzazioni, ma con investimenti pubblici in grado di garantire un diritto previsto dalla costituzione Italiana”. Ancora piu’ duro il segretario di Sinistra Italiana e deputato di Leu, Nicola Fratoianni, che invita Conte a “lasciare il Piano Colao nel cassetto”.  Sul tema fisco, l’idea di Colao è quella portata avanti anche da Matteo Renzi, una voluntary disclosure per fare emergere il contante ‘nascosto’, una sanatoria a cui si oppone di nuovo il PD.

Le opposizioni chiedono il voto in autunno

Il centrodestra si concentra sul decreto rilancio, che è all’esame della commissione bilancio della Camera: aiuti ai comuni con bilanci in difficoltà chiede Forza Italia e Fratelli d’Italia presenta i suoi emendamenti orientati al sostegno alle imprese e a un allungamento degli ammortizzatori sociali. Salvini fa notare che molti punti del piano che Colao ha consegnato al governo “sono quelli chela Lega già da marzo propose al presidente del Consiglio. Se anche la task force certifica che le proposte della Lega sono quelle che servono al Paese speriamo che Conte se non ascolta me almeno ascolti loro”. Da Forza Italia, poi, il coro e’ unanime: Stefania Prestigiacomo plaude alle norme che favoriscono la parita’ di genere; la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini sottolinea che si tratta di un elenco di “provvedimenti di buonsenso” al punto che “la maggioranza ha gia’ cominciato a criticare”. Critica Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, almeno sul punto riguardante i disincentivi all’utilizzo del contante: “Quasi come avesse eseguito i consigli di Romano Prodi, la task force di Vittorio Colao propone di tassare i prelievi al bancomat. E’ ora di mandare a casa l’armata brancaleone pentapiddina e tutti i tecnocrati al loro seguito, all’Italia serve subito un Governo forte che abbia come obiettivo principale quello di restituire al cittadino la liberta’ di fare impresa e di decidere come, quando e dove spendere i propri soldi senza che lo Stato spione stia li’ a controllare e tassare per conto delle banche ogni singola transazione”.