Renzi: “Il nostro candidato? Sarà Gentiloni”

Dopo l'annuncio di Martina a sostegno della strategia del presidente della Repubblica Mattarella in merito a un governo neutrale, l'ex premier Matteo Renzi traccia la linea che il Partito democratico seguirà nel caso di una nuova tornata elettorale, indicando anche l'identikit di colui che, eventualmente, sarà il candidato del Nazareno: “Tendenzialmente sarà Gentiloni – ha detto a 'Di Martedì' su La7 – specie se si voterà presto. Naturalmente non voglio tirarlo per la giacchetta”. Ma, al di là dei profili indicati, l'obiettivo dem sarà creare una linea coesa sul quale costruire il rilancio in seguito alla batosta del 4 marzo, come del resto indicato dallo stesso Martina dopo l'ultimo giro di consultazioni, al termine delle quali ha chiesto fiducia fino alla prossima assemblea che, ora si sa, si svolgerà il prossimo 19 maggio. Pronta, naturalmente, a nominare il nuovo segretario.

“Non si può mostrare un volto double face”

Renzi, da parte sua, confermerebbe il ministro dell'Agricoltura nel ruolo di guida del partito, concedendo a Gentiloni l'onere della candidatura a premier. Non la pensa così l'ala minoritaria dei dem a guida Orlando, il quale ha indicato lo stesso Martina come possibile candidato del Pd in caso di nuove elezioni. Il ministro della Giustizia, tuttavia, non chiude a possibili altri nomi, concedendo un “vediamo se ce ne saranno”. Sul lavoro di squadra annunciato da Martina il Pd baserà probabilmente i lavori della prossima assemblea (lo stesso Renzi ha spiegato che “il Pd deve smettere di litigare, che è un'impresa, lo dico per primo io. Siccome si va in campagna elettorale, stop ai litigi, basta discussioni”) ma, intanto, l'ex segretario non risparmia una stoccata a Di Maio: “Non si può mostrare un volto double face, andando dal Pd alla Lega, come ha fatto Di Maio. Quante parole ha detto contro di noi in campagna elettorale? Se non è in grado di fare un accordo con il Centrodestra lo deve dire e deve però consentire al Paese di riscrivere le regole del gioco. Tenere bloccato il Paese così è assurdo”.

“Reddito di cittadinanza un errore”

Dopo un paragone cinematografico con “Nove settimane e 1/2” di Adrian Lyne, nel quale paragona Salvini e Di Maio ai ruoli interpretati da Kim Basinger e Mickey Rourke dicendosi indeciso su quale assegnare ai due, Renzi ritorna sul 'no' dei dem all'alleanza con Di Maio: “Non è la ripicca del passato – ha spiegato -, non sono gli insulti del passato, sono le cose da fare. C'è anche un minimo di coerenza e di dignità. Io il reddito di cittadinanza lo considero un errore, può darsi che non mi aiuti a recuperare voti nel Mezzogiorno ma su questo tema come su vaccini e referendum sull'euro rilanciato da Grillo, non c'è la possibilità di un accordo”.