Gentiloni: “Proiettiamo per l’Italia la crescita più alta tra le maggiori economie europee”

Le dichiarazioni del commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni presentando le previsioni di primavera dell'esecutivo europeo

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Foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image. Nella foto: Paolo Gentiloni

Nelle “prospettive di crescita”, “nell’anno in corso proiettiamo per l’Italia la crescita più alta tra le maggiori economie europee, credo che non avvenisse da molto tempo”. Lo ha segnalato il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni presentando le previsioni di primavera dell’esecutivo europeo. “L’Italia ha avuto una crescita negli ultimi tre anni pari al 12%, molto significativa, che certamente era successiva a una crisi del -9% durante la pandemia” ma “la crescita è stata molto significativa”.

“L’economia dell’Ue ha evitato la recessione. Si è espansa nel primo trimestre e continuerà a crescere moderatamente”. Lo ha detto il commissario europeo all’Economia presentando le previsioni economiche di primavera. “I fattori chiave alla base di questa previsione vanno in direzioni opposte – ha segnalato -: da un lato, il calo dei prezzi dell’energia e la tenuta del mercato del lavoro e, dall’altro, l’inasprimento delle condizioni finanziarie”. “L’inflazione complessiva si sta riducendo rapidamente, ma l’inflazione core” quella che esclude le componenti dell’energia e degli alimenti non lavorati, “rimane elevata”, prosegue Gentiloni.

“L‘assorbimento del Pnrr è destinato ad accelerare quest’anno e il prossimo”, ha aggiunto Gentiloni presentando le previsioni economiche di primavera della Commissione. “L’assorbimento delle sovvenzioni del Pnrr dovrebbe aumentare dallo 0,3% del pil nel 2022 a circa lo 0,4% del pil sia nel 2023 che nel 2024”, segnala. “Nel periodo 2021-24, la spesa finanziata dalle sovvenzioni del Pnrr dovrebbe essere superiore al 3,5% del pil in Spagna e Grecia, superiore al 3% in Croazia e Portogallo, intorno al 2,5% in Slovacchia e Italia, intorno al 2% in Lettonia, Bulgaria e Romania, vicina o superiore all’1,5% in Lituania, Polonia, Ungheria, Cipro e Cechia, e superiore all’1% in Slovenia, Malta, Estonia e Francia”, afferma poi Gentiloni segnalando che tali “proiezioni si basano sul calendario previsto per le tappe e gli obiettivi stabiliti nelle decisioni di esecuzione del Consiglio” e “non devono essere considerate come un pregiudizio alla nostra valutazione del raggiungimento di tali obiettivi”.

Il tweet di Tajani

“Buone notizie da Bruxelles. Le previsioni della Commissione Europea danno in Italia +1,2 Pil per l’anno 2023, +1,1 per il 2024, disoccupazione in calo al 7,8% nel 2023, 7,7% nel 2024. Debito stabile. L’impegno del governo continua nel sostenere imprese e lavoratori favorendo il rilancio dell’Italia”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani commenta su Twitter le stime Ue.

Le stime della Commissione europea

La Commissione europea rivede al rialzo la crescita attesa in Italia: sarà dell’1,2% nel 2023 (rispetto allo 0,8% indicato nelle previsioni di febbraio). E all’1,1% nel 2024 (dall’1% delle stime precedenti). Lo annuncia l’esecutivo europeo. La Commissione europea si attende che in Italia il deficit pubblico scenda al 4,5% nel 2023 e al 3,7% nel 2024. L’indebitamento pubblico è atteso al 140,4% nel 2023 e al 140,3% nel 2024.

Grazie a un avvio dell’anno migliore del previsto la Commissione europea rivede al rialzo le attese di crescita previste ora per il 2023 all’1,1% nell’eurozona (dallo 0,9% previsto nelle stime di febbraio) e per il 2024 all’1,6% (dall’1,5%). Nell’Ue l’attesa è di una crescita dell’1% nel 2023 (dallo 0,8% previsto nelle previsioni di inverno) e dell’1,7% nel 2024 (dall’1,6%).

Le persistenti pressioni sui prezzi fanno rivedere al rialzo le previsioni della Commissione europea sui prezzi: l’inflazione nell’eurozona è attesa ora al 5,8% nel 2023 (rispetto al 5,6% delle stime precedenti di febbraio) e al 2,8% nel 2024 (dal 2,5%). Nell’Ue l’inflazione attesa è invece del 6,7% nel 2023 (dal 6,4%) e al 3,1% nel 2024 (dal 2,8%). In Italia l’inflazione è attesa quest’anno al 6,11% e nel 2024 al 2,9%. Lo annuncia l’esecutivo europeo.

Fonte Ansa