Juve e Milan, tutto in una notte

La finale è servita. Stadio Olimpico, ore 20.45 di domani: c’è Juventus-Milan. Di nuovo sul sentiero di guerra, calcistico sia chiaro. In palio il primo trofeo della stagione, la Tim Cup. In casa Juve voglia di portare a casa scudetto (ormai manca un nulla) e la Coppa Italia. Lo fanno capire in conferenza Allegri e Buffon. “Dobbiamo giocare la finale con entusiasmo – ha detto il tecnico – anche perché nelle ultime due gare abbiamo avuto un po’ di brividi. E davanti a noi c’è una squadra durissima da affrontare. Rino l’ho avuto da calciatore ed è un appassionato di calcio e un testone. Non è semplice sedere sulla panchina del Milan dopo esperienze molto diverse, è stato ed è molto bravo. Il Milan da quando c'è lui ha conseguito risultati molto importanti. E poi quando hai giocato a livelli importanti rimetterti in discussione non è semplice e Gattuso è stato bravo, così come Filippo Inzaghi”.

Allegri: “Le critiche? Ci hanno fatto bene”

Scudetto e magari la Coppa, per una Juve che sarebbe da applausi. “Io non mi aspetto nulla e poi a noi le critiche hanno fatto bene. Però, non dimentichiamoci che è in arrivo il settimo scudetto consecutivo ed è un risultato straordinario: godiamo anche di quello che abbiamo ottenuto. La fortuna di ogni allenatore è la società alle spalle in grado di mettere a disposizione del tecnico un gruppo di giocatori e uomini e nella mia carriera, per mia fortuna, è sempre stato così”. Del futuro non parla, anche se Marotta è convinto che la nuova Juve riparta proprio da Allegri. “Innanzitutto dobbiamo portare a casa i trofei. Le frasi di Marotta possono solo farmi piacere, io con la società ho un ottimo rapporto e ha lavorato benissimo in questi quattro anni. Dopo il mio primo anno la società ha completamente ribaltato il gruppo con ottimi risultati. Poi, a fine stagione, ci siederemo a tavolino e programmeremo il futuro”. Per Buffon, invece, è stata “un'annata emotivamente complicata, quello è innegabile, perché è cominciata troppo presto per poter avere poi la forza di gestire con razionalità tutto quello che via via accadeva. Perché è cominciata da novembre con una delusione che avrebbe ammazzato chiunque. Tant'è che anche recentemente, dopo qualche problemino che abbiamo avuto con la Juve di classifica, ogni mattina mi svegliavo, mi guardavo allo specchio e vedendomi in piedi mi dicevo: 'O sei la persona più forte del mondo, o sei la persona più infima e schifosa del mondo, perché riuscire a stare ancora in piedi alla mattina con questa forza, non è da tutti dopo tutto quello che è accaduto quest'anno'. Però non mi sono ancora risposto, devo capire ancora se sono più forte o più infimo. Valuteremo”.

Buffon: “Col Milan non si parte favoriti”

Ma la paura di chiudere la stagione con zero titoli c’è stata. “Certo, nessuno ti regala niente e di semplice non c'è stato nulla. La sceneggiatura di questa annata faceva presagire sorprese in negativo. Quindi le antenne sono sempre state molto dritte. Se pensiamo poi a quello che è successo in campionato nelle ultime due settimane, adesso siamo moderatamente fiduciosi e convinti ma sfido chiunque ad esserlo all'86' a San Siro”. E sul Milan, non ha dubbi. “Guarda, per la storia che caratterizza le due squadre, col Milan ho cominciato ben presto a capire che non si parte mai favoriti, sin dal lontano 2003 di una finale di Manchester. E devo dire che a oggi, che siamo nel 2018, penso insieme ai miei compagni e alla società di aver fatto 4 finali col Milan, 2 le hanno vinte loro ai rigori, una l'abbiamo vinta noi ai supplementari e un'altra l'abbiamo vinta sempre noi ai rigori. Il che significa che col Milan le partite difficilmente finiscono al 90' perchè regna un grande equilibrio. Perchè al di là dei valori tecnici, sono gare nelle quali tutto si appiana. Per cui anche domani immagino sarà la stessa cosa”. Non pensa alla Nazionale, almeno ora. “Sicuramente non ricordo con piacere le tantissime polemiche per il disturbo procurato alla Nazionale a marzo. Sono una persona che ha impostato la vita su orgoglio e dignità. Vedremo”.

Gattuso: “Faremo una grande partita”

Sul fronte opposto Ecco Gattuso. Occhi spiritati, lo sguardo a tratti perso in un vuoto quasi fosse già sul prato dell’Olimpico. E’ già pronto Ringhio. “Sento una pressione pazzesca, sento i tifosi e i giocatori sulle mie spalle”, ha detto il tecnico del Milan. “Per noi vale una finale di Coppa del Mondo, dovremo fare fatica, giocare da squadra ed essere coraggiosi. Ho visto in tv la finale di Doha e ho festeggiato perché il Milan non vinceva da un po'. Noi siamo una squadra giovane, 10 mesi fa i tifosi ci hanno mostrato entusiasmo e questo si percepisce: per questo per noi la finale di Coppa Italia vale come una Coppa del Mondo. Non serve caricare i ragazzi perché loro conoscono l'importanza della gara e la forza dell'avversario che ha grande mentalità e ha fatto due finali di Champions. Dobbiamo provare a vincere perché ho la sensazione che poi potremo fare qualcosa di importante. Da giocatore ero un pazzo scatenato, le partite le sentivo ed ero molto scaramantico. Oggi sento una pressione pazzesca, sento i milioni di tifosi sulle mie spalle e di chi mi vuole bene oltre ai miei giocatori. Mi rilasso solo quando ho il fischietto in campo e non ci penso altrimenti non dormo neanche. Per essere una grande squadra ci vuole un grande spogliatoio. Il singolo ti può far vincere una partita ma il gruppo ti fa vincere trofei. Ancelotti tifa Milan? Non l’ho sentito, anche se ci parliamo spesso. Ho sentito Sacchi e mi ha fatto molto piacere. Carlo sa che sono scaramantico, ad Arrigo non potevo non rispondere per il rispetto che ho per lui. La ricetta? Sbagliare poco e concretizzare le occasioni che la gara ti offre”.

Parola di ex

Bonucci ne ha vinte tante di battaglie con la maglia della Juve. Ma adesso la storia la gioca a parti invertite. “E’ sempre bello giocare gare così, soprattutto delle finali. Il Milan per storia e per società merita di giocarle. Il valore aggiunto per noi è stato e sarà la squadra. Bonucci può fare ben poco se il resto della squadra non è all'altezza, per questo sono fiducioso, faremo una grande partita. Alzare una coppa è sempre bello, soprattutto sarebbe importante farlo dopo una stagione così per il Milan come società e per i giocatori. Io sono fiduciso anche se troveremo di fronte una grande squadra che non ha ancora vinto il campionato solo per la matematica. Vinceremo se sapremo sfruttare quelle due-tre occasioni che ci capiteranno. Dobbiamo essere cinici. La Juve ha grande qualità e grandi giocatori, ha fatto un grande campionato quindi dovremo essere squadra e fare la partita perfetta. Un gol in finale? Il gol è una gioia personale anche se quest'anno sono fermo a due. la cosa che più mi preme è vincere il primo trofeo con questa maglia e dare una svolta alla stagione. Segno ed esulto? Non lo so, fammi prima segnare poi… vedremo”.

La finale è cominciata. Ora parola al campo.