Manovra, il giudizio dell’Ue sulle misure italiane

Arriva il verdetto dell'Unione europea sui provvedimenti dell'Italia, giudicati "non pienamente in linea con le indicazioni". Ecco cosa non torna

Paolo Gentiloni Manovra
Foto © Ufficio Stampa Commissione Europea/Image

La Commissione Ue ha visionato la Manovra italiana, definendola “non pienamente in linea” con le raccomandazioni del Consiglio europeo. Il commissario Gentiloni: “Non è una bocciatura ma un invito alla prudenza”.

Manovra “non pienamente in linea”

Il documento programmatico dell’Italia per il 2024 è stato giudicato dalla Commissione Ue “non pienamente in linea” alle raccomandazioni del Consiglio, con quelli di altri otto Paesi, Germania inclusa. L’invito all’Italia è quello di “tenersi pronta” ad adottare le misure necessarie. A quattro Paesi giudicati “non in linea”, Francia inclusa, viene invece chiesto di adottare le misure per garantire che il bilancio 2024 sia in linea con le raccomandazioni. L’Italia, secondo l’esecutivo Ue, si trova poi di nuovo in squilibrio macroeconomico e secondo l’iter dovrà condurre esami approfonditi con altri 11 Paesi, Germania inclusa.

Le raccomandazione Ue

Le raccomandazioni Ue all’Italia per il 2024 chiedevano di limitare la crescita della spesa all’1,3%, e secondo le ultime previsioni Ue sarà lo 0,9%, afferma la Commissione Ue nel parere sul documento programmatico dell’Italia. Con il superbonus però nel 2023 è stata superiore alle attese e tenendo conto dello “scenario di base” nella conformità della manovra “il conseguente tasso di crescita nel 2024 sarebbe superiore al tasso di crescita raccomandato, dello 0,6% del Pil”. “La spesa primaria netta finanziata a livello nazionale – si legge – è valutata come non completamente in linea con la raccomandazione”.

La Commissione Ue ritiene “che l’Italia abbia compiuto progressi limitati per quanto riguarda gli elementi strutturali delle raccomandazioni di bilancio formulate dal Consiglio il 14 luglio 2023 e invita le autorità italiane ad accelerare i progressi”.

Le ragioni dello squilibrio

“Nel complesso, i frequenti cambiamenti nella politica fiscale aumentano l’incertezza nell’economia, rendendo il sistema fiscale più complesso e aumentando l’onere sulle imprese e sulle famiglie adempienti”, afferma la Commissione europea nell’esame del documento programmatico di bilancio dell’Italia, ricordando che le raccomandazioni al Paese sono “di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e di rendere il sistema fiscale più efficiente”, attuare la legge delega sulla riforma fiscale, preservando la progressività del sistema fiscale e migliorando l’equità, e di “allineare i valori catastali agli attuali valori di mercato.

Gentiloni: “Invito alla prudenza”

“Non si tratta di una bocciatura, si tratta di un invito alla prudenza di bilancio e di un invito a utilizzare al meglio le risorse comuni europee”, ha detto il commissario europeo Paolo Gentiloni in conferenza stampa rispetto al parere Ue sulla manovra dell’Italia. “Noi per definizione abbiamo un rapporto costruttivo col Governo italiano, come con i governi dell’Unione in generale”, ha detto. Nel caso di questa legge di bilancio “la nostra opinione dice che non è pienamente in linea con le raccomandazioni europee”, tradotto “non è una bocciatura”.

Future procedure di deficit

L’anno prossimo “la Commissione intende aprire procedure di deficit eccessivo in base all’esito dei dati di bilancio del 2023”, ha sottolineato il vicepresidente dell’esecutivo comunitario Valdis Dombrovskis ricordando che il limite dei trattati è il tetto del deficit al 3% del Pil. “Guarderemo ai dati di Eurostat che arriveranno credo a marzo. Quelli saranno i dati che considereremo per prendere questa decisione a fine giugno 2024”, ha spiegato il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni.

“È essenziale concludere i negoziati sulla proposta della Commissione sulla governance economica ed è essenziale farlo il prima possibile”, ha anche detto Dombrovskis ricordando l’importanza che l’Europa si dia nuove regole anche per calibrare meglio le leggi di bilancio dell’anno prossimo dei Paesi membri.

Fonte: Ansa