Non si ferma la protesta nel cantiere ferroviario della Torino-Lione, in Val di Susa: alcuni manifestanti No Tav, nella notte, hanno lanciato alcune bombe carta e dei fuochi d’artificio verso le Forze dell’ordine poste a presidio dei lavori, allo scopo di raggiungere le recinzioni attraverso il sentiero Gallo Romano. Altri gruppi di dimostranti, invece, hanno tentato di avvicinarsi al cantiere passando attraverso i boschi, mentre un altro drappello di antagonisti si è portato alle spalle dell’ingresso, attraversando il guado del fiume Clarea, tentando di tagliare le reti metalliche che attorniano il sito della futura ferrovia ad alta velocità. Non si sono comunque registrati gravi incidenti, in quanto i manifestanti sono stati comunque allontanati dagli agenti del presidio, attraverso l’uso dei lacrimogeni.
Continua a mantenersi elevata la tensione in Val di Susa, dove numerosi attivisti stanno svolgendo da giorni una manifestazione presso la frazione di Venaus, nel torinese: già nella giornata di ieri, alcuni No Tav avevano raggiunto il cantiere della Torino-Lione di Chiomonte e preso di mira le Forze dell’ordine, bersagliandole con un lancio di sassi. Un susseguirsi di episodi che, alla luce degli ultimi avvenimenti in riferimento alla costruzione della tratta ferroviaria e della sua galleria tra la Val di Susa e la Moriana, segna un rinvigorimento del movimento antagonista dovuto alla decisione del ministro dei Trasporti francese, Elizabeth Borne, di intraprendere una “pausa di riflessione” sul progetto (idea avallata anche da Macron) oltre che dalla ventilata possibilità di uno sciopero operaio.
Proprio il dietrofront francese dei giorni scorsi, aveva risollevato il vento dell’opposizione nei confronti del progetto Tav per la Torino-Lione, alimentato principalmente dal Movimento Cinque stelle che, attraverso la voce del leader Beppe Grillo, aveva ribadito il suo dissenso al progetto, invitando il ministro Delrio a “congelare immediatamente l’opera”. A ogni modo, la “pausa” annunciata dalla guardasigilli transalpina, Borne, riguarderebbe solo “alcuni dossier” e non l’intero progetto il quale, comunque, non sembrerebbe destinato a fermarsi del tutto. Al momento, però, non è chiaro se le remore francesi riguardino anche la Galleria attraverso le Alpi in direzione della Moriana.
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