Il caso Diciotti non smette di far discutere. A sei mesi dallo sbarco nel porto di Catania, infatti, arriva la richiesta di risarcimento danni presentata al governo italiano.
A richiedere il risarcimento sono stati 41 dei migranti che si trovavano a bordo della nave della guardia costiera italiana. Il ricorso è stato presentato da uno studio legale romano su mandato dei profughi ed ammonterebbe ad una cifra oscillante tra i 42mila e i 71mila euro. I migranti lamentano di essere stati privati della loro libertà personale a bordo della nave nei giorni che videro il “braccio di ferro” tra l'esecutivo italiano e quello maltese. Di questi quarantuno, ben sedici risultano essere nati il primo gennaio.
La notizia del risarcimento arriva proprio nel giorno successivo alla richiesta di archiviazione per la posizione del premier Giuseppe Conte e dei ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. La Procura della Repubblica di Catania aveva aperto un'inchiesta su di loro dopo che si erano assunti la corresponsabilità della decisione di non far sbarcare subito i migranti nei documenti allegati alla memoria difensiva del ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Proprio nella giornata di oggi il ministro dell'Interno era tornato a parlare di immigrazione con un post pubblicato sul suo profilo Facebook in cui rivendicava l'azione dell'esecutivo contro il fenomeno illegale. “Per gli scafisti e i complici del business schifoso dell'immigrazione clandestina – aveva scritto Matteo Salvini sul social network – la pacchia è finita”.
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