Bagarre in aula, Fico sospende la seduta

La polemica in Aula sulla sede del Tribunale di Bari finisce in bagarre. Il tutto inzia con la replica del governo, dopo che il sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi ha preso la parola. “Credo sia doverosa una risposta – perché sono state dette una serie di inesattezze – esordisce Ferraresi in Aula -. Credo che sia giusto muovere critiche ed ascoltarle, ma ho sentito inesattezze gravi, con rilievi anche penali. Credo che sia importante che quando una persona dica una cosa…”.

Ma il sottosegretario non riesce a concludere l'intervento che viene interrotto dalle grida concitate dell'opposizione, in primis del Pd che chiede un rinvio del voto del decreto. Poco dopo, si passa alle vie di fatto, con uno scontro fisico tra deputati di Fratelli d’Italia e della Lega. Volano spintoni e ceffoni. Nel frattempo dai banchi del Pd qualcuno grida: “Onestà, onestà. Dimissioni, dimissioni!”.

Infine, prende la parola il dem Emanuele Fiano, che chiede al presidente Roberto Fico di “richiamare formalmente il rappresentante del governo che ha appena minacciato i membri dell'opposizione”.Tanta è l'agitazione, che Fico è costretto a richiamare alcuni parlamentari, fino a chiedere l'intervento degli assistenti e a sospendere la seduta.

Immobile

Lo scontro è sorto dopo l'articolo di Repubblica secondo cui il tribunale di Bari rischia di trasferirsi in un edificio di proprietà di un imprenditore ritenuto vicino ad ambienti mafiosi, tanto da prestare soldi a quello che viene definito il presunto cassiere del clan Parisi. 

Bonafede alla fine è intervenuto con un comunicato su facebook. Il Guardasigilli ha assicurato che “la procedura di individuazione dell’immobile destinato a ospitare gli uffici giudiziari baresi è stata eseguita nel pieno del rispetto delle regole, in maniera pubblica e pienamente trasparente”, aggiungendo che “la commissione ha aggiudicato a chi ha ottenuto il miglior punteggio, e sono stati avviati tutti i controlli previsti dalla legge”.