Anniversario terremoto de L’Aquila, Fico: “Il territorio non sia dimenticato”

Fico: "Il fiore dello zafferano come simbolo per ricordare le vittime di quel tragico evento". Casellati: "Da Pnrr contributo ricostruzione Abruzzo"

Il terremoto dell'Aquila, 6 aprile 2009

Nel terribile terremoto che nel 2009 colpì L’Aquila e il suo territorio persero la vita 309 persone, e 1500 furono ferite. Il nostro pensiero oggi va a tutti loro, alle loro famiglie, a chi, in pochi istanti, perse tutto. Il Comune dell’Aquila ha scelto il fiore dello zafferano come simbolo per ricordare le vittime di quel tragico evento. Un fiore della memoria, che rappresenta il territorio e la tenacia dei suoi abitanti, ma che porta in sé il senso anche della rinascita, della speranza e del riscatto”. Così il presidente della Camera, Roberto Fico, nel tredicesimo anniversario del terremoto de L’Aquila avvenuto nella notte del 6 aprile 2009.

“L’Aquila e i suoi borghi limitrofi non possono essere dimenticati – conclude Fico – . L’impegno delle Istituzioni per la ricostruzione, per sostenere un percorso di ripresa e rinascita per una comunità duramente ferita, deve essere costante, così come quello che riguarda la questione fondamentale della prevenzione e della messa in sicurezza delle aree sismiche”.

Casellati: “Da Pnrr contributo ricostruzione Abruzzo”

“Ricordare, a tredici anni di distanza, il devastante sisma che colpì l’Aquila e l’Abruzzo, è un dolore che si rinnova. Le 309 vittime sono un lutto che ci portiamo ancora dentro. Gli oltre 1.600 feriti, i 100mila sfollati, e poi i danni, per diversi miliardi, alle strutture e al patrimonio artistico-culturale, sono un pensiero che negli anni non ci ha abbandonati”. E’ il messaggio della Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nel tredicesimo anniversario del terremoto dell’Aquila.

“Così come abbiamo ancora impresse le immagini di interi territori trasformati, in pochi secondi, in una nuvola di polvere, macerie e morte. Fu una tragedia enorme, ma mise in evidenza la tempra del popolo abruzzese, che non si scoraggiò iniziando da subito una ricostruzione purtroppo non ancora ultimata. Ho fiducia che l’importante stanziamento previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza darà un decisivo contributo alla ricostruzione materiale ma anche alla rinascita economica e sociale di questi territori messi in ginocchio dal sisma – conclude Casellati – e provati pesantemente anche dalla pandemia”.

Il terremoto de L’Aquila del 2009

Col termine di “terremoto dell’Aquila del 2009” si intende una serie di eventi sismici, iniziati nel dicembre 2008 e terminati nel 2012, con epicentri nell’intera area della città, della conca aquilana e di parte della provincia dell’Aquila (bassa Valle dell’Aterno, Monti della Laga e Monti dell’Alto Aterno).

Il nome si riferisce principalmente alla scossa principale, verificatasi il 6 aprile 2009 alle ore 3:32, che ha avuto una magnitudo pari a 6,3 con epicentro nella zona compresa tra le frazioni di Roio Colle, Genzano di Sassa e Collefracido (località Colle Miruci a Roio), interessando in misura variabile buona parte del territorio del capoluogo e la zona posta a cavallo tra l’Italia centrale e l’Italia meridionale. Alla fine, il bilancio definitivo fu di 309 vittime, oltre 1.600 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati.