Ue rimandata dai suoi cittadini

L'Europa va bene, chi la governa no. E' quanto emerge dall'Eurobarometro dell'Europarlamento a un anno dalle prossime elezioni comunitarie. Il 56% dei cittadini, in particolare, ritiene che sia necessario un vero e proprio cambiamento e che questo “possa essere condotto dai movimenti e dai partiti anti-establishment“.

Nuovi partiti

“In alcuni paesi europei – è la domanda posta agli intervistati – nuovi partiti e movimenti politici stanno avendo successo protestando contro l'establishment politico tradizionale: 'c'è bisogno di un vero cambiamento e questo può essere portato da questi partiti e movimenti'. In che misura sei d'accordo o in disaccordo con queste affermazioni sull'emergere di questi nuovi partiti e movimenti?”. Alla domanda oltre la metà degli intervistati (il 56%) risponde di essere “totalmente o parzialmente d'accordo“. L'Italia è il paese dove la percentuale di persone che si dicono “totalmente o tendenzialmente d'accordo” con questa affermazione è la più alta (71%), superata solo dalla Croazia (72%). In Francia è il 48%, il Germania il 44%, il Spagna il 69%.

Cresce il sostegno

Lo stesso sondaggio, tuttavia, registra un sempre maggior sostegno dei cittadini all'Ue. Il 60% di loro ritiene che l'appartenenza del proprio Paese all'Unione rappresenti una “cosa positiva“. Inoltre, più di due terzi degli intervistati è convinto che il proprio Paese abbia tratto beneficio dall'appartenenza all'Ue. Questo è il punteggio più alto mai registrato dal 1983. Le percentuali in Italia sono più basse, anche se in aumento rispetto a sei mesi fa. Il 39% degli italiani intervistati ha risposto che l'appartenenza dell'Italia all'UE è una cosa positiva, 3 punti in più rispetto allo scorso novembre, mentre il 44% – 5 punti in più – sostiene che l'Italia abbia tratto beneficio dall'appartenenza all'Ue.