Ucciso l'ex presidente Saleh

Ali Abdallah Saleh è stato ucciso”. La conferma della morte dell'ex presidente dello Yemen, deposto nel 2011 nel corso delle cosiddette “primavere arabe”, è giunta, dopo una girandola di voci e smentite, da parte dello stesso partito di Salah, come riferisce la tv Al Arabiya. Secondo fonti del Congresso generale del popolo, il movimento politico fondato da Saleh, l'ex presidente sarebbe stato ucciso, colpito da un cecchino alla testa, nella zona di Sanhan, a sud della capitale Sanaa. La morte del primo presidente dello Yemen riunificato è stata rivendicata dai ribelli sciiti houti, che hanno diffuso un video in cui viene mostrato quello che loro identificano come il cadavere di Saleh. Il corpo è avvolto in una coperta e viene caricato a bordo di un pickup dai miliziani che esultano per la sua uccisione. Secondo le versioni fornite dai combattenti, e riprese da diversi canali tra cui anche Al Jazira, il convoglio di Saleh sarebbe stato intercettato e fermato mentre tentava di lasciare la città in seguito all'esplosione dell'abitazione dell'ex presidente. Le immagini, che ricordano molto quelle dell'assassinio del dittatore libico Gheddafi, nel 2011, sono state riprese anche dai canali arabi e stanno facendo il giro del web.

Il cadavere mostrato nei video e nelle immagini pubblicate su internet presenta una vistosa ferita alla testa. La stazione televisiva legata ai ribelli sciiti filo-iraniani houti, al-Masirah, ha annunciato la morte dell'ex presidente, come pure i media iraniani. Questa mattina era stata fatta saltare in aria l'abitazione di Saleh a Sanaa e si era sparsa la voce della sua uccisione, subito smentita. E' dunque accreditata l'ipotesi che il convoglio dell'ex leader sia stato intercettato dai suoi ex alleati sciiti, con cui aveva rotto nel fine settimana e che per questo gli hanno dato la caccia fino ad eliminarlo.

A sostegno delle forze di Saleh, dopo la rottura con gli sciiti, era intervenuto anche il presidente yemenita riconosciuto, Abdo Rabu Mansur Hadi, in esilio a Ryad, che ha ordinato alle sue forze che combattono contro gli houti di entrare nella capitale Sanaa per appoggiare i combattenti leali a Saleh. La tv di Stato, che trasmette dall'Arabia, ha riferito che Hadi ha anche ordinato al suo esercito di “aprire diversi fronti per entrare a Sanaa, tra i quali uno nel distretto sud-orientale Julan. Gli houti controllano la capitale yemenita da settembre 2014, quando avevano stretto l'alleanza con Saleh contro Hadi. Forze fedeli al presidente in esilio mantengono posizioni nella zona di Naham, a nord-est di Sanaa, appoggiate da sauditi ed emiratini nella provincia petrolifera di Maareb.