No dei giudici: Lula resta in carcere

Luiz Ignacio Lula da Silva resta in carcere. La Corte suprema brasiliana ha, infatti, respinto il ricorso con il quale la difesa dell'ex presidente aveva chiesto che si sospendesse la condanna e gli si concedesse la libertà condizionale. La Corte ha anche cancellato l'udienza che era prevista per il prossimo martedì per esaminare il caso.

Il ricorso

La decisione di non analizzare neppure la richiesta degli avvocati di Lula, che sconta dal 7 aprile una condanna di 12 anni di prigione per corruzione, fa cadere le speranze del Partito dei Lavoratori che Lula possa essere liberato o che almeno gli si concedesse il carcere domiciliare in modo da avviare la campagna per le presidenziali di ottobre. La legislazione brasiliana impedisce che i condannati in seconda istanza, come il suo caso, possano presentarsi a cariche elettive. Nella sua richiesta di sospendere l'arresto e l'ineleggibilità, la difesa ha ribadito argomenti già sottoposti alla Trf-4 che segnalano presunte irregolarità nel processo, tra cui: incompetenza del giudice Sergio Moro per analizzare il caso in primo grado; mancanza di imparzialità nel processo; mancanza di estraneità da parte dei pubblici ministeri. Gli avvocati di Lula sostengono che il rilascio dell'ex presidente “non causerà alcun danno alla giustizia pubblica o alla società”, aggiungendo che il fatto di tenerlo in prigione causa “gravi lesioni difficili da riparare“.

Il sondaggio

Lula gode ancora di un vastissimo consenso in Brasile. Secondo un sondaggio realizzato dalla società di consulenza Datafolha, il 32% dei cittadini considera l'ex presidente l'unico in grado di risollevare l'economia. Il quotidiano locale Folha de San Pablo ha riportato che secondo quasi un brasiliano su tre, Lula, che ha governato il Paese tra il 2003 e il 2010, è il politico “più preparato” per far crescere il Paese. Secondo il sondaggio, dopo Lula c'è il candidato presidenziale Jair Bolsonaro, di destra, con il 15%, a una certa distanza dall'ambientalista Marina Silva all'8%. Lula, Bolsonaro e Silva sono anche i primi tre candidati, in quest'ordine, nel sondaggio di Datafolha sulle intenzioni di voto alle elezioni presidenziali. La situazione economica è uno dei temi che preoccupano di più gli elettori, a quattro mesi dalla tornata elettorale che decreterà il successore dell'attuale presidente Michel Temer.