Nigeria, jet bombarda per errore un campo profughi: almeno 100 i morti

E’ di oltre 100 morti il bilancio del bombardamento per errore di un campo profughi in Nigeria. Il raid è stato compiuto da un jet dell’aeronautica in missione contro postazioni degli integralisti islamici Boko Haram nell’area nord-orientale Rann, vicino al confine con il Camerun.

Il generale Lucky Irabor, responsabile dell’operazione anti jihad, ha detto che è imprecisato il numero dei morti e dei feriti, tra i quali vi sono operatori umanitari e nigeriani che lavorano come medici per Medici senza Frontiere e per il Comitato internazionale della Croce Rossa.

E’ la prima volta che i militari ammettono di aver colpito un obiettivo civile, benchè già in passato testimoni avessero denunciato incursioni dei caccia di Abuja. Ma questa è una strage senza precedenti, dalle dimensioni enormi. Nel suo comunicato il generale ha detto di aver ordinato la missione basandosi su informazioni relative ad un raggruppamento di Boko Haram proprio in un’area e nella zona indicata da quelle coordinate. Ma ha aggiunto che è presto per sapere se si è trattato di un errore tattico o geografico. In ogni caso, ha sottolineato, è chiaro che l’aeronautica militare non prende di mira i civili volutamente. Sulla vicenda, ha aggiunto, è stata aperta un’inchiesta anche se è probabile che il pilota del caccia abbia creduto di attaccare un accampamento di Boko Haram.

Il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, ha espresso il proprio sgomento per la perdita di vite umane e ha invitato alla calma la popolazione e le autorità. Ma uno dei responsabili delle attività umanitarie nella zona non ha risparmiato le parole di condanna. “Questo attacco su larga scala contro persone inermi e vulnerabili che già erano state costrette a fuggire da situazioni di violenza estrema – ha detto – è scioccante e inaccettabile”. Il campo profughi colpito dal raid aereo era infatti stipato da sfollati costretti ad abbandonare i loro villaggi dalle sanguinarie incursioni dei Boko Haram. Solo negli ultimi sette anni la guerra scatenata dai jihadisti che vogliono introdurre la legge islamica ha provocato oltre 20.000 morti e più di due milioni di profughi.