Netanyahu sulla strage di Parigi: “assassinati perché ebrei”.

Un giorno di dolore a Gerusalemme come Parigi dove si celebrano oggi i funerali delle vittime delle stragi francesi. Al cimitero di Har ha-Manuhot, centinaia di persone sono venute a portare il loro ultimo saluto agli ostaggi morti nel supermercato kosher per mano di Coulibaly.

Una giornata in ricordo di Yohan Cohen, 22 anni, dipendente del minimarket; Philippe Barnham, 45 anni, executive di una compagnia informatica, padre di quattro figli; Francois-Michel Saada, pensionato, padre anche lui di due figli e Yoav Hattab, 21 anni, figlio del rabbino capo di Tunisi. Le salme, arrivate questa mattina dalla Francia, sono state accolte da circa 2000 persone tra parenti, amici, conoscenti e  autorità come il presidente Reuven Rivlin e il premier Benyamin Netanyahu.

Le vittime “sono state assassinate solamente per il fatto di essere ebrei in un attacco di odio compiuto da un disprezzabile assassino”. A parlare è il primo ministro nel suo discorso di commemorazione durante il quale ha rinnovato l’appello alle autorità mondiali affinché vengano assunte misure più energiche contro l’islamismo radicale.

“Questi non sono solamente nemici degli ebrei – ha proseguito il premier – ma di tutta l’umanità. E’ arrivato il momento che tutto il mondo civile si unisca per sradicare questi nemici dal nostro interno”. Infine, a conclusione del suo intervento Netanyahu ha rivolto un ultimo pensiero: “Credo che nel profondo dei loro cuori gli ebrei sappiano che Israele è la loro patria storica che li accoglierà a braccia aperte”.

Nella cerimonia è stato ricordato anche il giovane commesso musulmano del supermercato Kosher di Parigi che ha permesso con il suo coraggio di salvare la vita di numerosi ostaggi. Di lui il rabbino Meir Mazuz, leader della comunità tunisina di Israele, ha voluto celebrare il coraggio: “Lassana Bathily è un giusto tra le nazioni e i giusti tra le nazioni hanno un posto nel mondo che verrà”.