Marocco, il nuovo governo sarà più rosa: una ministra e otto segretarie di Stato

Il nuovo governo marocchino, guidato da El Othamani, si tinge di rosa. Tra i componenti dell’esecutivo c’è una ministra – alla Famiglia – e ben otto segretarie di Stato presso ministeri di peso. Tra loro c’è anche una rappresentante dei saharawi.

Per numero di donne, quindi, l’esecutivo di El Othmani batte quello guidato dal suo predecessore e compagno di partito Benkirane che per il suo primo governo aveva scelto una sola donna e per il secondo sei.

Famiglia, solidarietà, uguaglianza e sviluppo sociale vanno dunque a Bassima El Hakkaoui esponente del Pjd, partito filo islamista. A Jamila El Moussali va l’incarico di segretariato di Stato del Turismo, del trasporto aereo e dell’artigianato mentre a Nezha El Ouafi, che era stata alla guida del Ministero delle miniere e dello sviluppo sostenibile, va ora il segretariato dell’Energia.

Rkia Derham dell’Usfp (Unione sociale delle forze popolari), rappresentante saharawi, avrà il segretariato all’Industria e al commercio estero. Fatna Lkhiyel del Movimento popolare è segretaria di Stato del ministro degli Affari territoriali e dell’urbanistica.
Mbaeka Bouaida, degli indipendenti (Rni) è segretario di Stato all’Agricoltura e alla pesca e allo sviluppo rurale. Charafat Yadri Afial dei socialisti (Pps) ha il portafoglio dell’acqua in quanto segretario per il trasporto, la logistica e l’acqua. Lamia Boutaleb, indipendente, ha la segreteria del Turismo, dei trasporti dell’artigianato e dell’economia sociale. Mounia Boucetta, presso il ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale.

Con la ratifica da parte di re Mohammed VI si è chiusa la maratona del premier incaricato Saaheddine El Othmani. La coalizione è a sei, islamisti, conservatori, progressisti e liberali si spartiscono i portafogli, ma la parte del leone la fanno i due partiti di maggioranza e cioè il Pdj (Partito dello sviluppo e della giustizia) che ha undici ministeri e l’Rni (Unione nazionale degli indipendenti), partito liberale guidato da Aziz Akhannouch, con otto portafogli e posti chiave come quello dell’Economia, dell’Agricoltura e del Commercio. Tre ministeri vanno ai socialisti.