Incriminato il presunto Unabomber

Cesar Sayoc, l'uomo arrestato nella giornata di ieri per i pacchi bomba, è stato formalmente incriminato per avere inviato almeno 13 ordigni esplosivi a persone critiche nei confronti del presidente Donald Trump. Sayoc rischia fino a 48 anni di carcere. Un altro pacco bomba, il 14esimo, era indirizzato, secondo quanto ha riferito la Cnn, al donatore dei demografici Tom Steyer, ma è stato intercettato dall'Fbi. Steyer è un miliardario noto per il suo spot pubblicitario che chiede l'impeachment di Trump. 

Chi è Cesar Sayoc

Bianco, 56 anni, Sayoc è nato a New York ma è residente ad Aventura, a qualche decina di chilometri da Miami, Florida, da dove sono stati spediti molti dei pacchi. Sayoc è un ex spogliarellista ossessionato dal fitness, che aveva come sogno nel cassetto quello di diventare lottatore professionista. Lo riportano i media americani citando alcune fonti, secondo le quali Sayoc aveva anche problemi con l'uso di steroidi. Risulta registrato come repubblicano. Gli agenti lo hanno arrestato in un'officina e hanno sequestrato il suo furgone tappezzato di foto di Trump, simboli della presidenza Usa, bandiere americane e un adesivo offensivo verso la Cnn, destinataria di due pacchi esplosivi e uno dei bersagli preferiti del tycoon, come tutti quelli cui erano indirizzati gli ordigni sospetti per posta: da Barack Obama a Hillary Clinton, dall'ex capo della Cia John Brennan al premio Oscar Robert De Niro.

L'uomo è stato arrestato grazie a prove legate alle impronte digitali e al Dna. In particolare sono state le impronte trovate sul pacco spedito alla deputata dem Maxine Waters a confermare l'identità dell'arrestato. Il direttore dell'Fbi non esclude che possano esserci altri pacchi bomba, per questo ha chiesto cautela, precisando che i pacchi finora trovati non erano finti ma contenevano materiale potenzialmente esplosivo.