Hollande in Iraq: “Combattere l’Isis qui previene attacchi sul nostro territorio”

Combattere l’Isis qui in Iraq previene atti di terrorismo sul nostro territorio”. E’ quanto detto oggi dal presidente francese François Gérard Georges Nicolas Hollande, parlando ai soldati francesi di stanza in una base militare vicino Baghdad, capitale irachena. “Tutto quello che contribuisce alla ricostruzione in Iraq rappresenta una condizione aggiuntiva per evitare che da parte di Daesh possano essere condotte azioni sul nostro territorio”, ha aggiunto. Daesh è l’acronimo del termine arabo di “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante” e viene comunemente usato in diverse Nazioni in sostituzione dell’acronimo Isis (o Is: al-Dawla al-Islamiyya) per indicare lo Stato Islamico.

Il Capo di Stato è giunto nella “Città della Pace” (antico nome della capitale) per incontrare i soldati francesi che si trovano sul territorio nell’ambito delle operazioni della coalizione internazionale a guida statunitense per la lotta al sedicente Stato Islamico e per valutare la strategia da attuare contro il Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi. Accompagnato dal ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian, il presidente nel pomeriggio sarà anche a Erbil, nel Kurdistan iracheno, dove sono dispiegate le forze francesi che assistono i peshmerga curdi nella battaglia contro l’Isis a Mosul, principale roccaforte “nera” in Iraq.

Intanto non si fermano gli attacchi terroristici contro la popolazione. Nelle scorse ore, in un quartiere sciita nella zona di Sadr City a nord-est di Baghdad, lo scoppio di un’autobomba ha procurato trentasette morti e 65 feriti. Si tratta del secondo attacco suicida nella capitale irachena nelle ultime 48 ore, dopo l’assalto di due kamikaze in un mercato nel centro della città, avvenuto sabato scorso. La prima esplosione era stata provocata da una bomba piazzata lungo la strada; subito dopo un kamikaze si era fatto esplodere in mezzo alla folla uccidendo almeno 28 persone e ferendone una cinquantina, in maggioranza donne e bambini. Anche in quella occasione, l’attacco era stato rivendicato dall’Isis.

Hollande era già stato in Iraq nel 2014, quando – aprendo la Conferenza sulla sicurezza nel Paese mediorientale – aveva invitato a sostenere “con ogni mezzo” le forze dell’opposizione democratica in Siria. “Il caos – aveva detto per l’occasione – fa il gioco dei terroristi. Bisogna quindi appoggiare coloro che possono negoziare e fare i necessari compromessi per preservare il futuro della Siria. E per la Francia, si tratta delle forze dell’opposizione democratica. Esse devono essere appoggiate con ogni mezzo”. In quella occasione, erano stati anche avviati i voli di ricognizione militare d’oltralpe nell’ambito della coalizione internazionale anti-Isis.