Diritti umani, Macron e la “lista nera” d'Egitto

Una lista con i “casi più importanti” di diritti umani e civili violati in Egitto è stata consegnata al presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi da Emmanuel Macron. Lo ha annunciato lo stesso capo dell'Eliseo, durante una conferenza stampa nel corso della sua missione di tre giorni al Cairo, dove ha sottolineato che “quando ci sono “blogger e attivisti in prigione“, questo non “offre una buona immagine di un Paese amico“. 

La lista

Macron ha aggiunto che il capo di Stato egiziano “sta ancora valutando” la lista, per cui non è attesa nell'immediato una risposta delle autorità egiziane. “Non posso fare come se nulla fosse”, insiste il presidente francese, alludendo anche alla chiusura di alcuni siti web in Egitto. Macron ha anche voluto fare un paragone con la protesta dei gilet gialli in patria, precisando però che “in Francia è permesso esprimersi liberamente, si può dire qualsiasi cosa”. La “stabilità e una pace duratura” vanno “mano in mano” con il rispetto delle libertà dell'individuo con lo Stato di diritto – ha continuato Macron – secondo il quale “una società inclusiva è la migliore difesa contro il terrorismo islamista“. 

Franchezza

Prima della sua missione di tre giorni in Egitto, volta a rinforzare i legami economici tra i due Paesi, Macron aveva annunciato l'intenzione di parlare “nel modo più aperto” con il capo di Stato egiziano sul tema dei diritti umani. “Si possono dire le cose anche in maniera molto franca, senza che si pensi che si venga a far lezioni o a destabilizzare. E' quel che ho fatto con il presidente Al Sisi”. E ancora: “Non sarei un amico sincero dell'Egitto se non dicessi fino in fondo il mio pensiero”.

La replica

Rispondendo alle questioni sollevate da Macron, Al Sisi ha ribadito che “noi non siamo come l'Europa o come l'America, non si può imporre la stessa via a tutte le società”. E controbattendo “che ci troviamo in una regione difficile”, il presidente egiziano ha voluto ricordare “che il progetto di instaurare uno Stato religioso è fallito in Egitto”, facendo riferimento alla presidente islamista Mohammed Morsi. “L'Egitto non sarà edificato sui blogger ma sul lavoro e la perseveranza”, ha aggiunto Al Sisi: “Noi non vogliamo che i diritti umani in Egitto si riassumano unicamente attraverso i blogger”.