DALL’EUROPA UN NUOVO ATTACCO ALLA FAMIGLIA NATURALE

Continua a veloci falcate il riconoscimento delle unioni omosessuali: dopo il referendum irlandese che ha dato il via libera verso i matrimoni dello stesso sesso, adesso altri segnali arrivano anche dalle istituzioni europee, che già si erano espresse sul tema. Il Parlamento europeo di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza un rapporto sull’uguaglianza di genere in Europa in cui si parla – per la prima volta in maniera così esplicita – di “famiglia gay”. “Il Parlamento – si legge nel testo – prende atto dell’evolversi della definizione di famiglia”.

Ancora più significativo un secondo passaggio del testo in cui il Parlamento raccomanda “che le norma in quell’ambito compresi i risvolti in ambito lavorativo come i congedi) tengano in considerazione fenomeni come le famiglie monoparentali e l’omogenitorialità”. Tutto sommato non è il primo pronunciamento in questo senso del Parlamento di Strasburgo: già a marzo l’Europarlamento aveva votato a larga maggioranza a favore del riconoscimento delle unioni civili e del matrimonio tra persone dello stesso sesso, considerandolo come un “diritto umano”.

Con un referendum la cattolicissima Irlanda è diventato nella primavera scorsa il 14.mo Paese dell’Unione europea a dire sì ai matrimoni tra omosessuali. Nel mondo sono complessivamente più di 20 gli Stati che riconoscono le nozze gay. In altri sono legali le unioni civili, mentre i Paesi europei che fino ad oggi non hanno previsto alcun tipo di tutela per le coppie omosessuali restano nove: Italia, Grecia, Cipro, Lituania, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania.

In esultanza le associazioni omosessuali e le lobby lgbt. Per Aurelio Mancuso, presidente di Equality, si tratta di “notizie confortanti”. Il leader di Sel, Nichi Vendola, parla su Twitter di “un altro passo avanti in Europa sui diritti delle persone”. Diversa la reazione di Giuseppe Mariniello, presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama: “Sarò in piazza a Roma il 20 giugno per difendere il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà e dire sì alla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna”.