BOTTA E RISPOSTA OBAMA-PUTIN: SI RIAPRONO GLI SCENARI DELLA GUERRA FREDDA

Su alcuni media americani diffusi in Europa, il presidente russo, Vladimir Putin, viene dipinto come un nuovo Hitler post sovietico, impegnato in una pericolosa e disperata “strategia della sopravvivenza”. Il tutto arriva dopo la pesante denuncia di Barack Obama al G7, che ha affondato contro il Cremlino e il suo presidente che vorrebbe “ricreare le glorie dell’impero sovietico”, ma nell’ottica europea sembra che questo non faccia altro che creare nuovi scenari da Guerra Fredda. “Vladimir Putin”, ha ammonito Obama, “deve scegliere se continuare a isolare il suo Paese e distruggere l’economia” nello sforzo di ricreare i fasti dell’impero sovietico. Oppure “se riconoscere che la grandezza della Russia non dipende dalla violagione dell’integrità territoriale e della sovranità di altri Stati”. Una violazione che, secondo il presidente Usa, nel caso dell’Ucraina non è mai cessata. Per questo l’intero G7 di è detto pronto a prolungare oltre il prossimo luglio le sanzioni contro la Russia, ma anche a decidere nuove misure restrittive se necessario.

La risposta di Mosca non si è fatta attendere. “Ci riserviamo il diritto di reagire conseguentemente a tutte le iniziative non amichevoli compiute contro di noi dagli Usa”, si legge in un rapporto del ministro degli Esteri, diffuso nelle ore conclusive del summit in Germania. Per le autorità russe l’obiettivo dell’amministrazione Obama è solo quello di “aumentare la pressione delle sanzioni contro la Russia, per indebolire la sua economia e creare le condizioni per destabilizzare la situazione politica interna del Paese”.

E mentre sui Baltici volteggiano caccia della Nato in esercitazioni dimostrative, Mosca ha raddoppiato la spesa militare dal 2010, arrivando a investire il 14% del Pil russo. Solo qualche giorno fa Putin aveva deninciato che “le spese militari Usa sono superiori alle spese militari di tutti i Paesi del mondo messi insieme”, infatti la stessa Russia “non ha più basi militari all’estero. La nostra politica non ha un carattere globale, offensivo o aggressivo”. Si era poi lamentato che gli Stati Uniti hanno continuato il pattugliamento con aerei in zone lontane, come avveniva durante la Guerra Fredda, pratica che era stata abolita dalla Russia dagli anni 90. Data l’insistenza degli americani, anche il Cremlino ha deciso di riprendere con i pattugliamenti aerei, e aggiunge poi: “Vicino alle coste della Norvegia ci sono i sommergibili americani in servizio permanente. Il tempo che ci mette un missile a raggiungere Mosca da questi sottomarini è di 17 minuti. E volete dire che ci comportiamo in modo aggressivo?”.