Afghanistan, i talebani tornano a controllare le provincie del nord

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L’ombra dei talebani torna sull’Afghanistan: a scriverlo è il New York Times, spiegando come due distretti di Kunduz siano ora sotto il pieno controllo dei militanti. A differenza di quanto riporta la propaganda governativa americana, infatti, nelle zone citate i talebani amministrano scuole, uffici legali e decidono se autorizzare o meno gli interventi umanitari.

Il nuovo governo del presidente Ashraf Ghani, denuncia il quotidiano newyorkese, è consapevole della situazione: in una videoconferenza è lui a spiegare che Kunduz è una priorità alla pari dei principali fronti di battaglia nel profondo sud e nell’est del Paese. Per questo motivo, ha detto il leader, sono stati inviati rinforzi alle truppe schierate nelle zone del nord.

I dati del ministero della Difesa afghano mostrano un aumento delle vittime nei combattimenti con i talebani tra le fila dell’esercito e le forze di polizia: inoltre, gli abitanti di tre zone della provincia di Kunduz, Chahar Dara, Dasht-e-Archi e Imam Sahib, ritengono le forze militari inefficaci nel contrastare le milizie. Invece di combatterli sul campo, scrive il New York Times, le forze di Kabul “hanno optato per bombardamenti sulle zone controllate dai talebani, ma questo ha causato la morte di decine di civili in estate”.

L’avanzata dei militanti è stata registrata anche in altre province, tra cui quelle di Nangarhar, Helmand e Kapisa, dove si sono verificati violenti scontri tra gli insorti e le forze regolari, con numerose vittime. Il ministero della Difesa parla di 950 soldati uccisi da marzo ad agosto, il dato peggiore in 13 anni: ancora più alto il numero delle vittime tra i poliziotti, 2.200 nello stesso periodo.