Coronavirus, vertice del Governo per il dl maggio: punto sul reddito di emergenza

Il governo sembra aver trovato la quadra su alcune misure, dai trasferimenti a fondo perduto alle imprese allo sblocco dei circa 12 miliardi di euro di debiti della P.a.

Lungo vertice nella notte tra il premier Giuseppe Conte, il ministro Roberto Gualtieri e i capi delegazione del governo sul decreto maggio. Al centro dell’incontro diversi nodi rimasti ancora aperti sul testo che l’esecutivo si appresta a varare entro la settimana per gestire l’emergenza coronavirus. Il governo sembra aver trovato una quadra, ma restano ancora alcuni capitoli da limare, a cominciare da quello relativo al reddito di emergenza. Durante il vertice, al quale hanno partecipato anche il sottosegretario Riccardo Fraccaro e i responsabili economici dei partiti di maggioranza, si è discusso di tematiche che vanno dai trasferimenti a fondo perduto alle imprese allo sblocco dei circa 12 miliardi di euro di debiti della P.a. Alcune questioni restano comunque aperte. É dunque possibile che prima del Cdm che varerà il provvedimento, atteso non prima di mercoledì, i capi delegazione tornino a riunirsi per definire il decreto che mobiliterà 55 miliardi di euro.

I dati del contagio in Italia

Sono salite a 29.079 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 195 in un giorno. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Domenica l’aumento era stato di 174 morti, il più basso dal 14 marzo scorso. Sono 82.879 i guariti dal coronavirus in Italia, con un incremento di 1.225. Scende sotto quota 100 mila il numero dei malati per coronavirus in Italia. Sono calati a 99.980, con un decremento di 199 persone (domenica erano stati 525 in meno i malati rispetto al giorno precedente). In Italia i contagiati totali, vale a dire gli attualmente positivi al coronavirus, le vittime e i guariti, sono 211.938 con un incremento rispetto a ieri di 1.221. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile. Domenica l’incremento sul giorno precedente era stato di 1.389 casi. Continua il calo dei ricoverati in terapia intensiva per coronavirus: ad oggi sono 1.479, 22 in meno rispetto a domenica.

Sono in linea con quelli di ieri i dati del contagio in Lombardia

I positivi in regione sono 78.105 (+577) con 7.978 tamponi. Ieri i nuovi positivi erano stati 526 con 7.155 tamponi. I morti sono 14.294 con un aumento di 63 nuovi decessi (ieri 42), senza variazioni i ricoveri in terapia intensiva (532), mentre calano i posti letto occupati negli altri reparti (6.414, -195). Sono i dati resi noti da Regione Lombardia.

Zero contagi e decessi in Sardegna

Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, in Sardegna non si registrano né nuovi contagi né decessi. É quanto accertato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento dei dati sui casi di positività al Covid-19.

Giunto a Napoli il treno da Milano

È arrivato alla stazione centrale di Napoli il treno Freccia rossa da Milano. I passeggeri sono scesi ordinatamente e hanno seguito il percorso indicato dalle forze dell’ordine, mettendosi in fila per la misurazione della temperatura con il termo scanner. Sulla banchina della stazione, un addetto con il megafono ricorda a chi scende di mantenere la distanza sociale prevista.

A Napoli traffico sostenuto

Traffico sostenuto, gente in strada, attese alle fermate dei bus. La ‘ripartenza’ a Napoli non ha visto orari sfalsati né movimenti differenziati. Oggi non è sembrato di essere ancora nel pieno di un’emergenza ma una giornata come una di quelle pre lockdown. L’unica differenza l’hanno fatta le mascherine indossate in strada dalle persone sia a piedi, che sui mezzi pubblici che in auto. E probabilmente non c’è stato caos perchè le scuole e le Università sono rimaste chiuse. Dalla Regione Campania è comunque arrivato un contributo per cercare di evitare affollamenti. L’ingresso negli uffici regionali è stato infatti regolato dall’ordine alfabetico del cognome dei dipendenti entrati secondo fasce orarie diverse.

Usb denuncia: su treno Cumana passeggeri ammassati

“Centinaia di passeggeri costretti a viaggiare ammassati a bordo del treno della ferrovia Cumana che collega l’hinterland di Napoli con il capoluogo. Lo denuncia, in una nota, Adolfo Vallini dell’Esecutivo Provinciale di Napoli USB Lavoro Privato che allega anche una foto e un video del convoglio Eav (la holding regionale del trasporto pubblico) a bordo del quale, afferma, non si sarebbero rispettati controlli e distanziamento sociale. Il treno è “partito da Licola verso le 7 e giunto nella stazione di Montesanto alle 7.50”. “Una situazione drammatica che mai ci saremmo aspettati di vedere, in barba alle linee guida emanate del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture”, aggiunge Vallini che invita l’Eav ad adottare un piano per fronteggiare in modo concreto la fase 2: “ripristinare l’intero servizio, oggi al 60%, per ridurre gli assembramenti” e “richiamare in servizio i lavoratori in cassa integrazione per contingentare gli ingressi nelle stazioni, regolare i flussi e per vigilare”. Spiega il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio: “Stamattina la situazione è risultata regolare e compatibile con le norme sanitarie sul trasporto pubblico su tutte le linee EAV. Un problema si è generato soltanto su un solo treno della Circumflegrea delle ore 7. Il treno, ad una sola composizione, accoglie normalmente e nel rispetto delle norme circa 400 persone, questa è la capienza prevista per il treno. La capienza massima prevista invece per garantire il distanziamento sociale è di 100 persone su quel treno. Il treno lungo il percorso si è affollato arrivando a contenere quasi 180 persone. Circa la metà di quello che porta normalmente. Stiamo monitorando la situazione e da domani quel treno verrà rafforzato con una doppia composizione”.

Torino si risveglia nel traffico, torna ora di punta

Torino si è risvegliata nel traffico: le auto sono tornate a sfrecciare in grande quantità per le strade del centro storico. A marcare la differenza rispetto all’epoca pre-Coronavirus sono i negozi, che restano chiusi con la sola eccezione dei minimarket e qualche bar e caffetteria che praticano il food delivery. Quasi tutti i passanti, in strada, indossano la mascherina. Runner e proprietari di cani hanno rimesso piede nel Parco del Valentino.

Primi funerali, in 15 alla cerimonia

Quindici bigliettini dati alla famiglia per ‘contare’ e scegliere i 15 ammessi al funerale, tra parenti e amici, e altrettanti sui banchi della chiesa per indicare dove sedersi. Si è svolto così uno dei primi funerali celebrati di nuovo a Roma: nella chiesa di san Martino ai Monti, a due passi dal Colosseo, in pochi hanno dato addio a Mario, morto il primo maggio a 85 anni. Il coronavirus non c’entra. Era ricoverato in una clinica da tempo. “Per noi il funerale è stato un sollievo – racconta la moglie – anche se ci è dispiaciuto doverlo fare con pochi ristretti. Ma se penso a chi è morto settimane fa..”. In chiesa tutti con la mascherina, non più di due seduti per banco. Fuori, alcune persone in attesa, ma niente assembramenti a fine funerale. La chiesa è stata pulita prima e dopo la cerimonia come racconta il parroco, padre Lucio. É sua l’idea dei bigliettini. Abolito lo scambio della pace, l’ostia è stata distribuita avvicinandosi direttamente ai fedeli come prevedono le nuove regole. Assente la musica e soprattutto gli abbracci per le condoglianze. Solo qualcuno si è stretto comunque ai parenti, velocemente.

Roma, sui bus con la mascherina e distanziati

Sul bus in mascherina e a distanza. Alla stazione Termini pochissime le Frecce in circolazione. Molti viaggiatori raccontano che a bordo c’era poca gente per cui è facile tenere le distanze. Sui treni regionali non ci sono gli adesivi sui sedili, previsti invece sulle Frecce. Per alcuni il problema è’ all’arrivo a Roma, come racconta un’agente immobiliare che deve necessariamente prendere la metro per raggiungere l’ufficio. “Questo mi preoccupa un po’, è il primo giorno che torno al lavoro dopo due mesi, ho un po’ paura ma non posso fare diversamente”. E file ordinate nei bar del centro di Roma. Nei locali più grandi sono state attrezzati dei veri e propri percorsi dove il cliente entra, paga, ritira il caffè e subito esce con il suo bicchiere di plastica. Non sono mancate le lamentele per le attese da parte di chi aveva soltanto pochi minuti di pausa dal lavoro. In molti locali all’ingresso vengono forniti disinfettanti e in alcuni casi anche i guanti.

Ministra De Micheli alla stazione Termini controlla avvio tpl

Dalle 8 alle 8.45 la ministra dei trasporti Paola De Micheli si è recata alla stazione Termini a Roma per rendersi conto dell’effettiva situazione del trasporto pubblico locale nel primo giorno di Fase 2. Per andare al lavoro, al ministero a Porta Pia, la ministra è salita sull’autobus 90 express indossando la mascherina e rispettando le regole del distanziamento sociale.

Venezia semivuota, mancano turisti

Primo giorno della fase 2 ordinato, ma senza alcun turista per Venezia, che vede ripartire le attività lavorative ma senza il vitale comparto turistico. Anche il ponte di Calatrava, che collega piazzale Roma alla stazione, viene transitato ma senza gli ormai consueti turisti con trolley. Tornano a muoversi comunque le acque dei canali di Venezia. L’aumento del traffico acqueo sul Canal Grande e sui cittadini è principalmente dovuto al maggiore utilizzo delle imbarcazioni da lavoro, le “tope”, mentre quello turistico continua a essere fermo. Negli stazi i gondolieri controllano le gondole per riparazioni e pulizie. I vaporetti sono semivuoti per le ragioni di sicurezza, e i marinai controllano un eventuale sovraccarico. La stazione di Santa Lucia, solitamente uno dei punti di maggiore afflusso dei turisti, è desolatamente vuota: moltissimi treni fanno infatti testa alla stazione di Mestre.

Firenze torna a rianimarsi, traffico ma senza caos

Torna a rianimarsi Firenze dopo il lockdown senza però situazioni caotiche o assembramenti. Sulle strade cittadine si nota più traffico rispetto ai giorni precedenti anche se non certo ai livelli prima del blocco per il Coronavirus. ‘Riprende vita’ anche la stazione di Santa Maria Novella dove si rivedono i pendolari e ci sono molte più persone rispetto alle settimane appena trascorse, mentre i treni regionali sono stati incrementati.

A Bari più traffico, bus semivuoti e tassisti ‘delusi’

É l’aumento del traffico di mezzi privati la cosa che più si nota a Bari nella prima giornata di allentamento delle misure del lockdown. All’uscita della stazione ferroviaria i tassisti sono delusi: “Siamo qui dalle 5 del mattino ma non abbiamo avuto nemmeno un cliente, non è cambiato nulla e pare che oggi non arrivino treni dal Nord. Da marzo stiamo solo perdendo soldi, non abbiamo più una lira“. All’interno della stazione, invece, sono comparsi i distanziometri sul pavimento ma non c’è molta gente in arrivo né in attesta di prendere un treno.

Cagliari riparte, in fila nei bar per il take away

Anche Cagliari riparte da cappuccino e cornetto. La differenza con i giorni più bui della quarantena è proprio la riapertura dei bar, ma solo in versione take away. Non tutte le caffetterie e pasticcerie, però, hanno riaperto: molti titolari sono ancora alle prese con i re-allestimenti delle attività. Il traffico in città è sicuramente aumentato. Ed è ripresa da oggi anche l’attività dei servizi di parcheggio a pagamento. Le auto che circolano – spiegano gli addetti ai lavori – non sono numerose come nel periodo pre-Covid ma si registra una crescita considerevole. Aumentati anche i passeggeri sui pullman e alle fermate. Riaperti anche i parchi e i giardini cittadini, riscoperti dai cagliaritani dopo quasi due mesi di cancelli chiusi. Riprese le attività sportive, ma al Poetto non c’è stato affollamento: qualche runner e ciclista sulle piste a loro riservate e sono riapparsi i primi surf e moto d’acqua. E “a Olbia l’11 maggio aprono i negozi e il 18 i pubblici esercizi, con tanto di servizio al tavolo e al banco”: ad annunciarlo il sindaco Settimo Nizzi, “a meno di specifici provvedimenti che dovessero intervenire nel frattempo”. Il primo cittadino del capoluogo gallurese, tra i più critici per la prudenza del premier Conte in tema di ripartenza, chiedeva una Fase 2 più coraggiosa e ha colto al volo la delega di responsabilità attribuita ai sindaci sardi dal presidente della Regione, Christian Solinas.