Fedeli e infedeli

E'molto triste e preoccupante quello che è accaduto a Cosenza, e che ha coinvolto addirittura il Prefetto di quella provincia. Una storia che supera ogni più fervida e spericolata fantasia: la maggiore autorità dello Stato in quel territorio, viene arrestata perché avrebbe istigato e proposto a un'imprenditrice di fornirle una fattura falsa, per spartirsi l’illegale ricavato: 700 euro.

Questa storia ci pone qualche interrogativo, in particolare sulla somma relativamente irrisoria e sulla proposta che sarebbe stata avanzata apparentemente come fosse cosa normale e di routine, da una persona che ha progredito nella sua lunga carriera fino ai nostri giorni sempre con incarichi di grande importanza. Credo che questa storia denunci in modo crudo quello che in vari modi avviene talvolta nei gangli vitali dello Stato. Mentre la politica si divide su tutto, promette di tutto e non si occupa di niente, i varchi per funzionari infedeli dello stato si mantengono larghissimi. Si pensi a che esempio viene dato per i giovani italiani e sopratutto calabresi. Mentre in Calabria si combatte una battaglia rischiosissima condotta da altri valorosi servitori dello Stato, un prefetto è sospettato di aver commesso l'infedeltà più infamante: istigare un imprenditore a infrangere le leggi per ottenerne vantaggi immediati pecuniari.