Violenza di genere e discriminazioni, i ragazzi della Generazione Z: “Gli adulti non ci ascoltano”

L’intervista di Interris.it al responsabile ufficio stampa di Terre des Hommes Anna Bianchi sui dati dell’Osservatorio indifesa 2022

La violenza di genere e le discriminazioni sono gravi problemi a cui la nostra società sta diventando man mano più sensibile. La consapevolezza su questi temi emerge anche dalle giovani generazioni, che rappresentano il nostro futuro. I ragazzi e le ragazze di oggi sono a loro volta testimoni di episodi violenza di vario tipo, che accadono anche nel contesto che dovrebbe essere tra i più sicuri per loro, soggetti che stanno crescendo e si stanno formando non solo come studenti ma anche come persone: la scuola. Pur rappresentando il nostro futuro, i giovani e le giovani sentono che, nel presente, gli adulti non li ascoltano quando ne parlano. Chi ha dato loro voce è stato l’Osservatorio indifesa 2022, l’indagine su giovani, violenza di genere e discriminazioni, come il bullismo e il cyberbullismo, realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group, che dal suo avvio nel 2014 ad oggi ha coinvolto più di 50mila ragazze e ragazzi italiani dai 15 ai 19 anni delle community di ScuolaZoo. Il sondaggio rientra nel più ampio progetto della Campagna indifesa dell’organizzazione umanitaria internazionale nata per garantire istruzione, salute, protezione da violenza, discriminazioni e abusi alle bambine e alle ragazze di tutto il mondo.

“Ascoltare le giovani generazioni”

Parola alla Generazione Z, cioè i nati tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio del Terzo millennio. “L’Osservatorio è uno strumento che Terre des Hommes ha avviato da otto anni per ascoltare le voci dei ragazzi e delle ragazze italiani, dai 14 a 20/25 anni, su questi temi, all’interno della nostra campagna internazionale, perché per generare il cambiamento della società è necessario ascoltare proprio le giovani generazioni”, spiega a Interris.it  Anna Bianchi, responsabile dell’ufficio stampa di Terre des Hommes Italia. “Quest’anno per raggiungerli abbiano scelto una modalità innovativa, sperimentando l’utilizzo dei social per raccogliere le loro risposte”, prosegue Bianchi. Tra i dati che saltano all’occhio, tre giovani su 10 hanno dichiarato di aver assistito a episodi di violenza di genere, il 44% dei partecipanti all’indagine sondaggio ha affermato che sono avvenuti a scuola e, ultimo ma non per importanza, il 74% degli interpellati crede che studenti e studentesse vittime di violenza non vengano presi sul serio dagli adulti. “C’è uno scollamento sempre più grande tra mondo dei giovani e mondo adulto, che sembra essersi completamente dimenticato degli adolescenti. Ed è impressionante vedere come la scuola, il luogo dove i nostri figli e le nostre figlie passano gran parte del loro tempo, non sia considerato un luogo sicuro per i più giovani”, così il direttore generale Terre des Hommes Italia Paolo Ferrara.

I dati

Sono 10mila i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato a questa edizione dell’indagine su discriminazione, stereotipi e violenza di genere, bullismo, cyberbullismo e sexting. Come detto, tre su dieci ha infatti dichiarato di aver assistito a un episodio di violenza di genere, nello specifico il 46% ha fatto riferimento a casi di violenza psicologica, il 24% invece a violenza fisica, il 20% a violenza in rete e il 10% a episodi di violenza sessuale. Riguardo ai luoghi, fisici e virtuali, dove i giovani assistono a questi episodi, al primo posto c’è la scuola, con il 44% delle risposte, seguita dai social network (28%), dal nucleo famigliare o la coppia (22%) e in ultimo i luoghi dove si pratica uno sport. Un dato positivo emerso dal sondaggio di Terre des Hommes è la sensibilità delle giovani generazioni al tema e il loro desiderio che le cose cambino. “La consapevolezza dei ragazzi e delle ragazze rimane sempre alta, i dati che ci dicono che i ragazzi percepiscono le discriminazioni che vivono e vedono sia nel mondo reale e che nel web sono infatti stabili”, spiega Bianchi. Quasi nove su dieci dei partecipanti, riporta l’indagine, ritiene che nel nostro Paese ci siano discriminazioni di genere e, tra costoro, una grande maggioranza ritiene che il contributo della popolazione maschile alla soluzione del problema possa essere molto importante.

Dare voce con la webradio

Oltre al sondaggio via social, Terre des Hommes mette a disposizione della Generazione Z anche un altro strumento per far sentire la propria voce, il Network indifesa. “Si tratta di una rete di webradio giovanili o scolastiche, diffuse in tutta Italia, nata nel 2018”, illustra la responsabile ufficio stampa di Tdh. “Dobbiamo dare spazio ai giovani per poter parlare con la propria voce e ascoltarli, loro vivono alla perfezione il nostro tempo e sanno come utilizzare gli strumenti che hanno a disposizione. Occorre allora una sempre più stretta collaborazione tra tutte le istituzioni per dargli questo spazio e individuare quelle situazioni a rischio”, conclude Bianchi.