Staffetta solidale Ucraina-Italia. Vacanze in Lombardia e Toscana per la “generazione dispersa”

137 Caritas diocesane hanno accolto 7.254 persone sulle 12.709 prese in carico dalla Cei. 5.667 di questi rifugiati sono minori. E 234 non accompagnati. Si tratta di accoglienze effettuate in modalità "diffusa". Ossia in case, parrocchie, famiglie, in seminar, istituti religiosi, centri per i profughi

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Accoglienza profughi ucraini (© Casa della Carità di Milano)
Il mandato è “non lasciare sola la popolazione fragile dell’Ucraina”. La Chiesa italiana organizza da mesi voli umanitari per i profughi vulnerabili. Mentre 137 Caritas diocesane hanno accolto 7.254 persone sulle 12.709 prese in carico dalla Cei. 5.667 di questi rifugiati sono minori. E 234 non accompagnati. Si tratta di accoglienze effettuate in modalità “diffusa”. Ossia in case, parrocchie, famiglie, in seminari o istituti religiosi. E in centri di accoglienza. Cento diocesi italiane hanno accolto con fondi propri. Solo otto con fondi pubblici. Con questo stile pastorale di condivisione si rivolge ai bambini un’operazione lanciata da Caritas italiana. Un’iniziativa condotta su richiesta delle due Caritas ucraine. Per offrire una vacanza solidale in Italia a 192 minori fragili tra uno e 18 anni di età. Prima della ripresa della scuola. L’1 settembre infatti suonerà la campanella in Ucraina. Ma pochi torneranno sui banchi.
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Sos Ucraina

Don Marco Pagniello, abruzzese, dirige da un anno la Caritas nazionale. Dopo aver guidato la Caritas di Pescara e l’ufficio Politiche sociali e promozione umana.  In 50 anni di vita di Caritas Italiana, don Marco Pagniello è il quinto direttore. Dopo don Giuseppe Pasini che affiancò quasi subito il fondatore e primo presidente don Giovanni Nervo. Don Elvio Damoli. Don Vittorio Nozza. Don Francesco Soddu, ora vescovo di Terni-Narni-Amelia.​ Secondo don Pagniello occorre “condividere per costruire la pace” in Ucraina. “E’ importante la raccolta fondi. A favore degli interventi umanitari. Delle Caritas locali. E degli interventi di accoglienza in Italia. Ma questo non è l’unico modo per dare il proprio contributo- sottolinea don Pagniello-. C’è bisogno di porsi a fianco della comunità ucraina. Condividendo con essa la croce. Fatta della stessa sostanza del dolore”.
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Generazione dispersa

Il quadro è catastrofico. 15,7 milioni di ucraini bisognosi di assistenza umanitaria. 9,1 milioni di rifugiati. 6,6 milioni di sfollati (dati Onu). Un’emergenza aggravata dagli effetti su famiglie e soprattutto sull’infanzia. Allarme per i bambini. Spesso orfani. O in difficoltà perché il padre è al fronte. Profughi o sfollati. Secondo Unicef Italia, sono almeno 5,2 milioni i minori di 18 anni in stato di bisogno. Di cui tre milioni all’interno del Paese. Una generazione segnata, dispersa, per alcuni perduta. La Caritas italiana guarda soprattutto a loro. Offrendo vacanze solidali ai più fragili. Un dossier verrà pubblicato per i sei mesi del conflitto. E documenta la risposta alla tragedia ucraina. L’organismo caritativo della Chiesa italiana ha sensibilizzato l’opinione pubblica con campagne di informazione. Ha raccolto fondi. Ha inviato dal 24 febbraio più di 84 tonnellate di cibo e generi di prima necessità. E’ in stretto contatto con la rete internazionale e con le due Caritas ucraine. Quella di rito greco cattolico e quella latina. Una mobilitazione solidale che raggiunto tre milioni e mezzo di persone.
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Scambi Italia-Ucraina

Andrea Villa è il nuovo presidente provinciale delle Acli di Milano, Monza e Brianza.  E ha risposto all’appello della Caritas nazionale. A partire da una missione congiunta a Leopoli. “Lo schema attuato è quello dei campi estivi parrocchiali- racconta-. Con giochi, animazione e gite in montagna. Per offrire ai bambini ucraini uno stacco dal contesto di guerra in cui sono immersi”. L’idea è avviare gemellaggi. “Come abbiamo fatto con i Balcani. Per creare relazioni e scambi”, spiega Andrea Villa. E’ prevista a settembre  un’altra missione Acli e Caritas. Per consegnare un’ambulanza a Leopoli. Un altro gruppo organizzato da Caritas Spes, arriverà in Italia la settimana prossima. Sono 102 persone con 93 bambini (45 maschi e 48 femmine). Tra uno e 17 anni di età e nove educatori. Saranno ospitati in Toscana in un seminario vescovile. La diocesi di Massa Marittima-Piombino, infatti, accoglierà 44 minori e 4 educatori. E la casa vacanze Sant’Agostino a Gerfalco, nella diocesi di Volterra, ospiterà 49 minori e 5 educatori.

Accoglienza profughi ucraini (immagine di Casa della Carità di Milano)

In risposta all’appello

Sono stati coinvolti numerosi volontari. “Abbiamo risposto volentieri all’appello lanciato da don Pagniello durante un incontro. Offriremo giorni di svago e apprendimento. Per riprendere la scuola con meno stress – commenta don Filippo Balducci, rettore del seminario vescovile-. Faremo loro conoscere l’ambiente della zona di Follonica e dell’Elba. Oltre alle gite al mare sono previste serate di conoscenza dei fondali tenute da esperti. E una visita alle miniere di Piombino“. In Ucraina l’11% delle scuole è inagibile. E 12.600 istituti opereranno da remoto. Tre quarti degli studenti resteranno a casa. E dopo quello del Covid subiranno il lockdown bellico. La vacanza di sollievo si terrà in Lombardia e Toscana. Grazie alla collaborazione delle Caritas diocesane coinvolte e della rete Acli. Religiosi, operatori e volontari (tra cui interpreti ucraini da tempo in Italia) assicureranno vitto, alloggio e attività ricreative. Oggi è previsto l’arrivo del primo gruppo, organizzato da Caritas Ukraine. Composto da 115 persone con 99 minori (42 maschi e 57 femmine) di età compresa tra gli 8 e i 18 anni e 16 educatori. Resteranno fino al 26 agosto divisi in due nuclei. Il primo – 41 minori e sei educatori – a Sondalo, provincia di Sondrio e diocesi di Como. Nel centro di formazione professionale “Vallesana“. Gli altri, 58 minori e 10 educatori, a Vezza d’Oglio, in Val Camonica, diocesi di Brescia, nella casa vacanze Occhi.