Intelligenza Artificiale
Anche il cinema si occupa di Intelligenza Artificiale “Quando ho iniziato a scrivere la sceneggiatura non potevo immaginare che il film fosse così ‘contemporaneo’ con l’intelligenza artificiale. Oltre allo sciopero degli attori, in questa primavera ho letto tanti titoli sulle paure legate all’Intelligenza Artificiale”. L’amore ai tempi dell’intelligenza artificiale, per l’esattezza il 2044. A raccontarlo è il regista francese Bertrand Bonello, che presenta così il film “La Bête”, in concorso all’80ma Mostra del cinema di Venezia. La pellicola, ispirata al racconto “La bestia nella giungla” di Henry James, racconta la storia dei due protagonisti. Interpretati da Léa Seydoux e George MacKay, che vivono in un futuro prossimo in cui regna l’intelligenza artificiale e le emozioni umane sono ormai considerate una minaccia. Per sfuggire a questo destino, la protagonista deve purificare il suo Dna. Si immerge quindi in vite precedenti, dove rincontra Louis, suo grande amore. Ma l’emozione riaffiora, la donna è vinta dalla paura, un presagio che la catastrofe è vicina.
Conseguenze
“Il 2044 è già troppo avanti nel tempo”, evidenzia il regista. Alludendo al fatto che le conseguenze dell’intelligenza artificiale potrebbero rivelarsi molto prima. Bonello non è però catastrofista nei confronti dell’Intelligenza Artificiale. “Sono ottimista -spiega- potremo utilizzarla per tante cose e può essere utile, anche se serve cautela”. Sul libro da cui è tratta la pellicola il regista francese sottolinea di aver “deciso di usarlo come punto di partenza, la prima idea era quella di un melodramma ma poi ho voluto anche far esplodere la storia mescolandola con la fantascienza. Ho pensato che paura e amore potevano essere spinti molto oltre. Ed è così che mi sono parzialmente distaccato dal testo“.