Unicef Somalia: “Quasi 1 milione e mezzo di bambini rischia di morire di fame e di sete”

Quasi un milione e mezzo di bambini sono o saranno colpiti da malnutrizione acuta grave, rischiando la vita, a causa della siccità che colpisce da mesi la Somalia. Lo denuncia l’Unicef avvertendo che i bambini malnutriti hanno una probabilità nove volte maggiore di morire per malattie letali come il colera o la diarrea acquosa acuta e il morbillo, che si stanno rapidamente diffondendo nel Paese.

“Fino ad ora, quest’anno l’Unicef e i suoi partner hanno curato oltre 56.000 bambini gravemente malnutriti, circa il 90% in piu’ rispetto allo stesso periodo nel 2016″, ha dichiarato Steven Lauwerier, Rappresentante dell’Unicef in Somalia. “Ma la combinazione di siccità, malattia e sfollamento e’ mortale per i bambini. Bisogna fare molto di più, e molto più velocemente, per salvare vite. Circa 615.000 persone, la grande maggioranza delle quali donne e bambini, sono sfollate da novembre 2016 a causa della siccità”, sottolinea Lauwerier.

“Le piogge del periodo da aprile a giugno stanno lentamente arrivando, portando un sollievo di cui si sente un estremo bisogno in alcune zone del paese. Ma le piogge rappresentano anche un pericolo per i bambini. Se dovessero arrivare piogge molto forti infliggerebbero ulteriori sofferenze a quanti vivono in rifugi fragili e di fortuna fatti di ramoscelli e stoffa o tela. Se al contrario le piogge di Gu non dovessero arrivare, e se l’assistenza non dovesse raggiungere le famiglie, ulteriori persone saranno costrette ad abbandonare le loro terre verso i campi per sfollati. Le epidemie di malaria sono già incombenti, come lo e’ l’incremento dei casi di colera”, riferisce Lauwerier riportato dall’Agi.

“I nuovi spostamenti della popolazione aggraveranno ulteriormente la situazione. Coloro che sono rimasti a casa hanno bisogno di assistenza immediata per non sentire la necessità di fuggire: e coloro che sono già scappati, e che si trovano attualmente nei campi, sono estremamente vulnerabili, i bambini più di tutti gli altri”, ha continuato Rappresentante dell’Unicef in Somalia.

“La siccità ha anche costretto circa 40.000 bambini a non frequentare più la scuola, in quanto le famiglie più vulnerabili si affidano ai bambini per cercare acqua, o migrano in cerca di cibo e acqua. Esistono prove non confermate di ulteriori bambini che vivono in strada e di bambini sfollati reclutati in gruppi armati”, prosegue Lauwerier.

“Le donne e i bambini che hanno intrapreso un lungo viaggio, generalmente a piedi, verso posti in cui sperano di trovare assistenza, vengono spesso derubati o diventano vittime di soprusi peggiori, sia sulla strada verso i campi che nei campi stessi. Mentre sono stati riportati casi di abusi sessuali, compreso lo stupro, la maggior parte delle donne non si espone a causa della stigmatizzazione associata allo stupro e della paura che i propri mariti ne vengano a conoscenza”. “I responsabili di violenza sessuale – conclude amaramente il rappresentante Unicef – raramente vengono puniti”.