La scuola dove gli studenti sospesi fanno volontariato

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Dal Trentino arriva un modello educativo alternativo nelle scuole. Nel Centro di Formazione Professionale “Enaip” di Arco, in provincia di Trento, gli studenti indisciplinati avranno la possibilità di scegliere tra la sospensione dalle lezioni o un'intera giornata di volontariato presso il Laboratorio Sociale. Qui, i ragazzi più ribelli potranno dedicare il loro tempo ad assistere direttamente una persona diversamente abile.

Il progetto

L'obiettivo è quello di dare uno scopo educativo alla punizione. Lo ha spiegato il dirigente dell'istituto di Arco, il professor Diego Freo che – come riporta il quotidiano online “Giornaletrentino.it” – ha rivendicato il suo progetto: “L’idea è nata per gestire in modo educativo la sanzione perché a scuola non dobbiamo formare solamente operatori per il mondo del lavoro, ma anche cittadini. Per questo motivo sono andato a parlare con Umberto Ranzetti (operatore del Laboratorio Sociale ) e siamo arrivati alla stipula di una convenzione”. Non si tratta di un obbligo: gli studenti sanzionati potranno decidere se scegliere quest'opzione o scontare normalmente la sospensione.

La risposta degli studenti

Finora, ha spiegato Diego Freo, soltanto un ragazzo ha rifiutato mentre l'adesione al progetto è stata maggioritaria. “Questa alternativa – ha spiegato il dirigente – manda un messaggio diverso agli studenti, ai genitori ma anche ai docenti, che magari possono vedere i ragazzi sotto una luce diversa”. Umberto Ranzetti, operatore del Laboratorio Sociale, parlando al quotidiano online “Giornaletrentino.it” ha voluto fugare ogni dubbio sul progetto: “Inizialmente c’era un po’ di preoccupazione  perché non volevamo che passasse un messaggio ambiguo; 'Visto che ti comporti male, vai a lavorare con i disabili'. Nella realtà le cose sono andate diversamente. La scuola ci avvisa con giorni di anticipo dell’arrivo dello studente, così possiamo programmare l’inserimento. Per i ragazzi del Laboratorio Sociale è un’esperienza importante, perché devono relazionarsi con una figura esterna e mettersi in gioco. In alcuni casi, poi, si ritrovano a fare da insegnanti agli studenti, sviluppando in loro il senso di responsabilità”. Un'iniziativa, dunque, che porta benefici ad entrambe le parti e costituisce sicuramente un'occasione più costruttiva rispetto ad una semplice sospensione.