L’Africa sprofonda nella povertà. Il caso Kenya

Il governo keniota ha certificato la decisione di aderire alla Banca asiatica di investimento per le infrastrutture (Aiib), considerata la rivale della Banca mondiale e che ha Pechino come maggior azionista

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Africa infelix. Più di due cittadini keniani su 3 non riescono ad arrivare a fine mese. Mentre quasi uno su due è “in serio stato di stress da povertà“. A riferirlo è un sondaggio di Infotrack reso pubblico in questi giorni ed effettuato lo scorso dicembre. Il paese è affetto da tempo da una grave crisi economica. Secondo il sondaggio, il 73 per cento dei keniani è “in rosso”. Di questi il 18 per cento si è esposto con prestiti che difficilmente riuscirà a restituire. La ricercatrice di Infotrak Kenya, Johvine Wanyingo, spiega che l 45 per cento dei keniani ha già trovato altri lavori o sistemi di guadagno per non subire la pesante situazione. Il Kenya ha recentemente superato i 63 milioni di dollari debito pubblico. E la moneta americana ha raggiunto il record di 162 scellini kenioti per un dollaro. Il debito pubblico in Kenya ha toccato il suo record negativo. Superando i 10 mila miliardi di scellini kenioti (circa 63 miliardi di dollari). E il presidente keniano William Ruto ha ammesso che il debito crescente del Paese è un ostacolo al suo piano di sviluppo. Per ogni 10 scellini kenioti incassati dal governo, 7 vengono utilizzati per ripagare i debiti con varie istituzioni finanziarie e paesi stranieri. E il debito pubblico continua a salire, il prossimo giugno il governo dovrà affrontare la scadenza di un prestito in eurobond di 3,2 miliardi

Africa in crisi

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Per correre ai ripari il governo keniota ha certificato la decisione di aderire alla Banca asiatica di investimento per le infrastrutture (Aiib), Considerata la rivale della Banca mondiale e che ha Pechino come maggior azionista. Se l’approvazione del consiglio di gabinetto sarà ratificata, il Kenya si unirà ad altri 109 Paesi già membri della banca. Che ha in India, Russia e Germania gli altri principali paesi in quota. Lanciata nel 2016, la banca ha finora approvato 252 progetti. Con oltre 50 milioni di dollari già erogati. Da quando ha preso le redini del Paese, il presidente keniano William Ruto ha rafforzato i legami con la Cina. Nonostante in precedenza fosse stato uno dei suoi maggiori critici. Durante un recente incontro a Pechino, Ruto ha assicurato investimenti cinesi nel Paese per un valore di circa 4 miliardi di dollari. Nel frattempo, il Kenya è stato uno dei maggiori beneficiari della Banca mondiale. Che lo scorso novembre ha approvato un prestito complessivo di 12 miliardi di dollari per i prossimi 3 anni. La situazione interna è esplosiva. L’opposizione e le associazioni al femminile lanciano l’allarme femminicidi in Kenya. Il leader della coalizione Azimio, Raila Odinga, ha condannato la recente impennata delle uccisioni di giovani donne. Affermando che si tratta ormai di una “emergenza nazionale”. Odinga ha espresso preoccupazione per l’aumento dei casi che, se non saranno fermati, probabilmente porteranno ad altri episodi di insicurezza.

Allarme sociale

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“È triste vedere un preoccupante aumento delle morti di giovani donne. Che lasciano una scia di dolore per le famiglie e gli amici. L’anormalità di questi omicidi non può diventare la nuova normalità” ha dichiarato il capo dell’opposizione. Le sue parole giungono dopo che dall’inizio dell’anno sono stati segnalati diversi femminicidi. Tra cui quello di Starlet Wahu, una nota influencer di Nairobi. E di tre studentesse universitarie. Anche la Federazione delle donne avvocato (Fida) ha invitato il governo a proteggere le donne. Citando il recente e raccapricciante omicidio di Starlet Wahu, la vicepresidente della Fida, Christine Kungu, ha affermato che la sua morte è stata il risultato della violenza contro le donne. Sotto forma di abuso delle relazioni di intimità.

Corte Suprema

La presidente della Corte Suprema del Kenya, Martha Koome ha condannato il “palese disprezzo” del governo del presidente William Ruto. Per le ordinanze dei tribunali. E i suoi recenti attacchi alla magistratura che possono portare “a incalcolabili conflitti civili”. La massima autorità giudiziaria keniana ha avvertito del pericolo. E cioè se si permetterà alla maggioranza di continuare a non rispettare la magistratura, il paese precipiterà in una crisi costituzionale. “Queste minacce e dichiarazioni sono estremamente gravi e rappresentano un attacco monumentale alla costituzione. E possono portare al caos e all’anarchia nella nostra patria”, avverte Koome. Ruto nei giorni scorsi aveva accusato i giudici di sabotare l’agenda del suo governo. Dichiarando che avrebbe ignorato le ordinanze dei tribunali che, a suo dire, sono motivate da “impunità giudiziaria”.
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Foto © Unicef

Africa a rischio

L’opposizione e l’ordine degli avvocati del Kenya (Lsk) hanno guidato una manifestazione pacifica nel centro di Nairobi per protestare contro l’attacco del presidente William Ruto ai giudici. Accusati di essere corrotti e di minare l’agenda del suo governo. Uno dei leader dell’opposizione è il presidente del partito Wiper ed ex vicepresidente keniano, Kalonzo Musyoka. E’ stato lui a guidare il corteo. Solidarizzando con gli avvocati e con il presidente della Corte Suprema, Martha Koome. “Se questo paese non è sotto lo stato di diritto, può solo significare che siamo sotto la legge della giungla” ha detto Musyoka. Lsk ha promesso di difendere la magistratura, la costituzione e lo stato di diritto. Avvisando che il paese rischia di non svilupparsi economicamente e socialmente se non si limita l’esercizio del potere.