Ruvolo (Etnos): “L’esempio di autonomia e inclusione di ‘Equo Cream’”

L'intervista di Interris.it a Fabio Ruvolo, presidente della cooperativa sociale Etnos, in merito alla gelateria solidale "Equo Cream Cafè"

Equo Cream Cafè (© Cooperativa sociale Etnos)

In Italia, il numero di esempi di inclusione lavorativa delle persone con fragilità attraverso la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche dei diversi territori si sta progressivamente incrementando, con l’obiettivo di costruire processi sostenibili di opportunità lavorative, creazione di relazioni e occasioni di crescita sociale ed economica.

L’esperienza di Caltanissetta

Uno di questi esempi è quello attuato a Caltanissetta dalla cooperativa sociale Etnos con il progetto “Equo Cream Cafè” una gelateria solidale che, attraverso l’utilizzo di prodotti tipici locali, da un’opportunità di lavoro a diverse persone con fragilità. Interris.it, ha intervistato Fabio Ruvolo, presidente di questa realtà della cooperazione sociale.

Equo Cream Cafè (© Cooperativa sociale Etnos)

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha “Equo Cream Cafè”?

“’Equo Cream Cafè’ è nato da un incontro casuale con il maestro gelatiere Salvatore Campisi, divenuto disabile dopo un intervento chirurgico che ha avuto risultati inaspettati e, purtroppo, ha perso parte della mobilità negli arti inferiori. Partendo dalla sua voglia di riscatto e di dimostrare la sua forza nonché le sue capacità, abbiamo deciso di fondare insieme ‘Equo Cream’, realizzando un laboratorio su misura, per far si che il suo lavoro fosse facilitato, garantendo il massimo dell’autonomia possibile. Salvatore ha messo a disposizione la sua professionalità, partendo da una tradizione familiare veramente unica, unita al nostro progetto di inclusione. Tutto ciò ha portato alla creazione di ‘Equo Cream’”.

In che modo con “Equo Cream”, attraverso la valorizzazione dei prodotti del territorio, si crea l’inclusione delle persone con fragilità?

“Puntiamo molto sui prodotti di eccellenza di cui la nostra terra di Sicilia è ricca. Abbiamo fatto una ricerca attenta e precisa di tutti quei fornitori che, con onestà e impegno, danno valore ai loro prodotti e al proprio lavoro, attraverso una logica di reciprocità virtuosa. Grazie a questo viene prodotto un gelato molto buono, che dà l’opportunità al maestro gelatiere di mettere a frutto le sue abilità attraverso la valorizzazione di prodotti eccezionali, creando allo stesso tempo spazi all’interno della gelateria per poter dare ad altri ragazze e ragazzi che hanno delle abilità diverse, di poter mettere al servizio la loro professionalità nei diversi ambiti del bar gelateria inclusivo”.

Quali sono i vostri auspici per il futuro in riguardo a “Equo Cream Cafè”? In che modo, chi lo desidera, può sostenere la vostra opera di inclusione?

“Innanzitutto, chi lo desidera, può recarsi a Caltanissetta per vedere la nostra realtà, assaggiare il nostro gelato e conoscerci. Vogliamo dimostrare ciò che le persone sanno fare e venire da noi è un’opportunità unica. Grazie alla vendita del nostro gelato si può alimentare la nostra realtà affinché possa generare più punti vendita in altri territori siciliani ed oltre, mantenendo però il nostro modello di inclusione basato sulla valorizzazione delle eccellenze.”