“In pandemia le parole pesano il doppio”. Sos spaesamento e confusione

Sulla reazione morale collettiva alla pandemia, intervista a Interris.it del gesuita Pino Di Luccio, docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana. Già decano della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, è stato promotore a Napoli della prima partecipazione di un Pontefice ad un convegno in una facoltà teologica

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Sos incomunicabilità da pandemia. “Nonostante il momento così difficile della pandemia. Malgrado il linguaggio tecnico delle istituzioni. La gente comune mi pare faccia uno sforzo notevole per capire le misure complesse. Adottate per limitare la diffusione del nuovo coronavirus. Di fronte al rischio di spaesamento e di confusione molte persone hanno dato prova di responsabilità e di fiducia nelle istituzioni. Seppur con qualche cedimento. Che però non è dovuto solo al linguaggio dei palazzi delle istituzioni e alle incertezze dei governanti. Ma anche alla durata e all’imprevedibilità  della crisi Covid stessa”, afferma a Interris.it il gesuita Pino Di Luccio, docente di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Gregoriana. Già decano della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, è stato promotore a Napoli della prima partecipazione di un Pontefice ad un convegno in una facoltà teologicaPandemia

Cosa comporta la pandemia

“Da parte della gente c’è comunque uno sforzo per capire (con la libertà di criticare) il linguaggio tecnico delle istituzioni- evidenzia a Interris.it l’insigne teologo gesuita-. E superare la lontananza comunicativa. Forse non tutti sanno come si svolge la lotta al Sars-Cov-2 in altri Paesi europei e in altre parti del mondo. Ma la gente sa che cosa si intende per ‘lockdown in zona rossa, arancione o gialla. E che la soluzione alla crisi è il vaccino. Questo, anche grazie ai mass media e ai social che semplificano le indicazioni del governo per regolamentare i comportamenti nel tempo dell’emergenza da Covid-19″.Nel mondo politico e nelle istituzioni c’è sufficiente coscienza di quanto la crisi Covid abbia accresciuto le disparità sociali?

“Mi pare di sì. Sarebbe molto grave se non fosse così. Le priorità del nuovo governo lasciano intendere che i politici sono consapevoli delle disparità sociali. Accresciute a causa della gravità e della complessità della crisi pandemica. Per questa ragione il nuovo governo si impegna a promuovere la creazione di posti di lavoro. Piuttosto che incentivare le misure assistenzialistiche”.PandemiaPuò farci un esempio?

“Le disparità sociali sono parte dei cambiamenti prodotti dalla pandemia. Sarà molto difficile, anche in questo caso, che tutto torni come prima. E perciò sarà importante che le priorità per la ripartenza siano avviate presto. Già da ora”.PandemiaA cosa si riferisce?

“Il Papa richiama al valore sociale della condivisione. Che è un modo concreto per far fronte alle disparità sociali. Ma egli insiste anche sull’opportunità di conversione. Offerta da questo tempo di crisi. ‘Nessuno si salva da solo’ è un appello alla solidarietà. E all’accoglienza del Regno di Dio. Che è Padre, misericordioso e buono. E che ci salva con il dono della vita del suo Figlio. E la comunione alla pienezza del suo Amore”.PandemiaQual è la funzione dei mass media in pandemia?

I mass media offrono un aiuto per rendere comprensibili al grande pubblico alcuni meccanismi. Sono quelli che purtroppo anche nell’emergenza collettiva regolano le dinamiche di potere. Così non è stato difficile capire che il precedente governo non prospettava soluzioni sufficientemente inclusive. Alla viglia dell’approvazione dei progetti del ‘Recovery Fund‘”.pandemiaCioè?

“Ci sono sicuramente altri motivi. Come i difetti di questa progettazione. E altre dinamiche di potere che hanno contribuito al cambio delle forze che governano attualmente il Paese. Ora, comunque, ci si aspetta che i governanti si dimostrino davvero più preoccupati di trovare soluzioni sagge, concrete e adeguate. Alle urgenze evidenziate dalla crisi”.PandemiaQuali?

“La salute di tutti. La formazione dei giovani. Il lavoro delle categorie più svantaggiate. La cura dell’ambiente. La richiesta di ospitalità da parte di chi nonostante la pandemia è costretto a lasciare la propria terra. Per motivi economici, politici, eccetera”.